DlFUiUEVZUltK. V. a. Disferenziare, Far differenza, Render differente. [Camp.] Pisi. S. Gir. 93. La interpretazione ebraica e differenziata nelle parole, ma non nel sentimento. ~ Segner. Mann. Maqg. 24. 3. (Ai.) le operazioni V. 2. T. Imperf. V. Fib. I). loro indefinitamente nella materia. E La beneficenza dunque differenzia gli uomini dagli altri uomini. 2. di eterna e divina sostanza, Borgh. Arni. Fani. 97. (M.) Le maniere del differenziarsi fra loro queste tali armi son d una espressione contenente quantita 29. Ne solo ba da cercare egli d addottrinare ; ma, se unitamente il puo, di piacere, ed in amendue queste parti si differenzia dall oratore. Imperf. V. Tusc. D. E in forza di S. quale (moto) poscia dividersi i corpi e moltiplicarsi, e differenziarsi Per differenziarlo (Dio) diluii uomini. 1. 207. Tini. D. 7. 149. Ed esso Verbo d singolare. Viv. Vit. Galil. 86. e Galileo ambizioso degli onori del Dio stesso, quantunque si differenzi nella persona. 3. Alt. Per Render Iddio e pur quello che (M.) Non fu il signor N. (Mat.) [Gen.] Differenziare e Cercar ma ben di quella gloria che dal volgo differenziar lo poteva. 4. pass. Esser differente. anzi volgo, il differenziale molte. Pallai . Pel m. Agnesi, Inst. anal. anal. 457. Faro passaggio alle maniere di differenziare le formole. [Gen.] 6. T. 1. 145. Tralt. Stil. variabili. Agnesi, Inst. 522. Con le accennate regole del differenziare si trovano.