DITIRAMBO. [T.]S. m. Componimento lirico piulungo sovente e piu concitato dell ode, con varieta di metri, e strofe non regolari. Lo derivavano dal gr. İopa, nascosto, che aveva due uscite. quale erano i ditirambi in orig. dedicali, ha doppio nascimento, da Semele, e ha del frigio. = Red. dall antro in cui Bacco fu Doppia porta, giacche Bacco, al [M. A. Cari. ] Meglio da possa meglio il Ditirambo adattarsi, far suono rumoroso, Ofitpr,, suono , canto. Aff. a yIa.|4Scs. E Bori, grido, rammenta Evoe ; e Ğe/İpiap-fio; e il grido rom. io triumphe. =_- Seqn. Poet. 278. (C) La poesia de ditirambi. [t.J in altri, i composti coniati poi da Giove : o Annot. DilirAh. (C) E Lett. [t.] Hor. Nuove paiole viene, a modo di fiume, nel corso suo per gli audaci E 8. 415. 11 ditirambo nel Ditirambo del Redi e ditirambi menando. Quindi per cel. di strani vocaboli. Ma che ad altri soggetti epw^ijSo,-, e questo da &f>ea, lo prova quell elegante del Magalotti quelli di Pindaro; ne scherzosi traduttore, : e il Costa, suo erano o strani uno ne fece d Artemisia, proponendo che il genere fosse nobilitalo.