Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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FARE

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



FARE. Verbo che si usa alt., I). i. 25. t Ferno dal primiiivo Facere, che di quelle che fanno due anticamente, cosi Faccio e Face, che dissero quasi tutti gli antichi invece di di Omettere. Vang. Queste cose se ne Il trifoglio pratense si fa con molte delle sue voci supplisce due ragioni ch io vi Fare un gran sol verbo. In alcune terminazioni si ti faccio andare. Petr. Son. [t.] Modi varii concernenti gli in/initi, dicendosi ugualmente : Io faccio, Io Quasi del continuo sarei stato interamente dal verbo hit. aureo Facere, cosi ne conserva l intera natura: che se del verbo 19. = Nann. Veci. 612. Verbum facere omnem omnino faciendi causarti complectitur piu; ma non e Big. de verb. signific), anche nella lingua nostra lui si volesse fare. Vii. se tal generalita di significanza. Esprime percio generalmente l azione che poi particolarmente che l uomo crede e onde dinotando gli avverbii, quasi aggettivi dei dicesi anco in parole. 71. che nomi divisandosi le cose, cosi le agenti come le pazienti, e spiegandosene le lor qualita ; ne segue che, accoppiato il verbo Fare con verbi, nomi od avvertii, fare Dio, ecc. Maniera d compagnia, distintamente le specie precise e le forme individuali dell azioni particolari, come da se unitamente comprende l azione in generale. Noi impercio a migliore spiegamento Rim. 4. 87. E par comodita del lettore, accenneremo primieramente alcuni sentimenti piu comunali e precisi del verbo stesso posto assolutamente di per se ; certe espressioni formate da alcune sue il nome di gentilezza, definio alcune regole generali intorno esso (verbo Fare) si risponde congiunto ad altri vocaboli, e trarrem fuori finalmente per alfabeto moltissime frasi particolari, e locuzioni proprie, e piu espressive nel significato, o piu frequenti nell uso, tra le innumerabili che da suoi varii accoppiamenti de contralti 38. (M.) Posesi in cuore chiamarsi il Prototipo di tutti i verbi, come quello che indica azione in generale ; e si puo scambiare per conseguenza con tulli, esprimendo per la speciale azione loro, l azione sua feroce Forza il oro. — Ci si fara 2. Adam fece Seth, Io amo i una scema, non ne fa. le loro donne; e divengono tante frasi che i vocabolaristi portano fuori, e che tutte in su la tinta, e verbo Fare per altro verbo, p. es. Far la barba, la battaglia della giornata. [Val.] (Fanf.) Dep. Decam. 99. (il/.) Convenevolmente can a significati del medesimo a tutti gli altri [verbi), come che e coni. Ma posponevasi talvolta. D. ciascheduno in proprieta. Varie noi non fussimo trovate a i Face per Fa. [t.J 0. I. 1. Giunge di 73. [t,] talvolta (fuor con elezione o con acclamazione Dove la costa face di se grembo. [Val.] Favolelt. 1. 81. Cosi face l (anco fig. Si rischiarino le B. Jacop. Lib. 3. Od. 21. 6. Fr. Guitt. Leti. 1. i Faci per Fai. Nana. Veci. fare. — V. anco Avere, B. Jacop. Lib. 3. Od. 16. 2. Dani. 35. e 130. [t.J Tu per Tu facevi D. 3. latino Facere lascio scritto Papiniano: B. Jacop. Lib. 5. e. 36. 2. 6. [t.| sapere. l.asc. Parent. 2. 6. />. 3. 18. t Facessino, Facessono per Facessero. Strimi. Pac. (Mt.) Debbano dare e fare copia d ogni atti che essi facessino ne piati civili. Salv. Avveri. 1. 2. presso il Bottari. Tav. Gr. nel miglior secolo, non che nella favella, alcuna volta trascorsero nelle scritture. Fei per Feci. [t. D. 2. 8. E 21. E 3 .22. [t.J Fe per altri, e facendo due volte gen ti fe facevo partito. 72. particelle A e Di seguite D. Dep. Decam. 72. (C) Talvolta Fe , come Mee da Me. [t.] 1 Fene per Fe , Fece. D. 1. 18. [t.J Feo per Fe , Fece. creazioni. Cosi sublimemente e detto uomo fa il uscita vivente di certi dialetti Amao, alti piu abituali, e in latino Amavit. |t."] t e chi non vuol far 2. 10. — Ferrimi per Mi la voglio, prima a Dio il fuoco. — Fare croci ! Per che farne? T.J Fessi per Si fece. D. (l aquila romana) dal Varo T.J Fernmo per Facemmo. D. 1. 17. T.J t Fermo per Fecero. D. 1. 4. Ferono, accoro., come i Lai. stessi da Amaverunt, Amarunt: poi da Ferono, Ferno. Bibbien. Calandr. Prol.: poi Fenno. [t.J Fero per Fecero. 22. Cadder le case, ove il perche, fero altrettanto. E 2. 12. E 3. 6. E 2. 26. — Fer per Fecero. D. 1. 17. E 20. E 31. E 2. 10. Facessino per Facessono... eziandio che, fatto levare a cavallo nelle Prediche: ma ora e appena del verso. T.] t Fermi per doppio tesoro, Che mi fea giuste. — A Ferci per Ci fero, fecero. L). 1.7. T.| 1 fare un proselito. — S N. ass. e pass. Sincopato per Fecero. Nana. Veci. 622. Morg. e. 1. 23. e vitella?— Quanto la fate la t Fac.ei mi facci per Tac. Ann. secondo ricchezza.) E Fesse per Facesse, accorcialo come Ve per Fece. D. 3. 5. [t.J Feste per Faceste. D. 1. 20. t Facci (io), Facci (tu), Facci (quegli) per Faccia. Nann. Verb. 626. Pule. Morg. e. 2. 66. E 3. 42. 213. Per Riuscire. Car. 75. E 15. 75. E 19. 86. S. Cater. Leti. 181. [Val.] Uant. Salm. 4. Io prego ancorache mondo mi facci Da ogni colpa mia. [Val.] Faccie per Faccia. Tesorelt. Di cambiare moneta. Fatemi degli Se I porta tuo podere, Che l •accie apertamente.f Face/no per Facciano. Nann. Verb. me e. 2. insalata. [t.J del giorno. Bocc. Nov. 43. Verb. 606. Bojard. Lib. 1. e. 11. 28. t Facete per Fate. Nann. una leone. 19. JVo» nell oltraggiare che , alla fine si Fate. Gi . S. Gir. 9. (Mi.) liim. ani. Fr. R. Pucciand. Mariti, son. 42. Bini. uni. Ani. da Ferrara 15. — t Fer, Fero, S. Gir. alla voce Faite. Bini. ant. Cecco Nuccioli, SS. Pad. 1. 227. (A/.) Va.ne.per Fa. Fr. Jac. T. 111. 2. 32. t Faressimo per Faremmo. Nann. Verb. 631, Pecor.g. 25. baccelline si fanno sul rinnuovo. Fecero. Fior. S. Frane. 84. (Mi.) Fea (poet.) per Facea. Bemb. Pros. 3. 151. (Mi.) Come che il Petrarca in questa voce Fea, detta in vece di Facea, Facendosi da qual porta? tu levasse. 1 mia Delle gravezze ch eran 611. Cola di Henna e. 25. e e. Di mutazione totale, o parziale. Nann. Verb. 609. Giamb. nel Troll, della Miseria dell Uomo, non possono far dargli ad intendere che importasse e del Consigl. e. "12. E e. 28. t Faessi per Facessi. Nann. Verb. 618. Barb. Begol. 127. t Fa cerno per [t.1 Vang. Andava insegnando, e B. Jacop. Lib. 6. e. 4. 8. Sannaz. Arcad. Eni. 6. a se. [t.] Vang. Venite Verb. g. 3. n. 2. (M.) 22. t Famo per Faciamo, Facciamo. Nann. Vero. 611. B. Jacop. Lib. , Acciocche. Bocc. g. 7. per risoluto. — Io vo 121. in un teatro Prov. Chi fa da se, t Faje per Fa. Nann. Verb. Instr. Rei. Lo Religioso che rena, vi fanno continuamente piantar Farebbero. Nann. Verb. 631. B. Jacop. Lib. 4. e. 30. 2. E Lib. 1. Sa*. fece dolore. 186. Fare Faremo. iVa«». Verb. 624. Pm/c. [G.M.] Cosi: Non poter fare Faresti per Fareste. Nann. Verb. 631. Mach Art. guerr. t Facemo, Fecimo per Facemmo. Nann. la tua volonta cosi in 30. Bargia!, Comm. al e. 21. Inf. E e. 23. 1 Faccie per Io faccia, Tu faccia, Quegli faccia. fanciulla ch ebbe nome Joanna. del console del consigl. e. 28. Brini. Laf. nel Tesoretto. t Faccieno per Facciano. A a»«. Verb. 626. B. Jacop. Sai. v. 1. t Facciavamo per Facevamo. Nann. Verb. 613. t mi fece. ai. |t.] Di 613. Boce. g. 2. n. bene intorno di venticinque anni Nann. Verb. 614. Dant. Par. 8. Pulce. 11. 85. t Facenno per Fecero. Nann. Verb. 636. Stor. Aquil. di Niccolo di Sorbona, n. 9. E Boezio di Bainaldo, Stor. Aquil. n. 585. t Faceno per Fanno. Nann. Verb. 606. Fr. Guilt. Voce regolare, la quale risulla dalla terza singolare Face. fa gli uomini da niente. che hai fatta infino a 3. 15. 1 Faraggio per Faro. Nann. Verb. 623. Pier cento. E 254. Ricchezza non Lib. 2. e. 15. Fra Guilt. Lett. 13. i Farao per Fara. Nann. Verb. 624. Framm. Stor. Boni. Lib. 1. e. 1. e e. 8. t Farajo per 632. Cn«//o si fece rossa. Stor. Boni. Lib. 1. e. 1. Ne posso farmi ne ad t Faceraggio per Faro. Nann. Verb. 623. Da Facere. Boezio di Bainaldo, Stor. Aquil. n. te. [t.[ Vang. Fatevi amici credendosi poter fare col servizio Boezio di S. il suo, Farsi bastonare. Ha E e. 5. 6. i Facessi per Facesse. Nann. Verb. 629. Pule. Morg. e. 9. mollila madre della scoltura,... E Fu*, di ? La fa male. — Non so quel che 219. Farsi col Lii. 2. Sa/. 9. 53. 1 Facesseno per Facessero. Nann. Verb. 629. t Facesti per Faceste. Nann. Verb. 618. Liv. M. t Fare per Farebbe. Nann. Verb. 631. Pule. Morg. e. 9. 38. che non dee, gl intervien Fan, lulfe le opere loro per di Mantova, Lib. e si abbatte. per Fecero. ne fa assai, ma tiene ci ha che far, se Ferai, Fera, ecc., per Faro, andar di bello. E Assiuol. 624. Bocc. fa cattivo sangue. paese, e gia fa buon serrare in camera. Fa Cr. Agi: Lib. 5. e. 2. Soddisferanno. t Fava per Faceva. A7ortn. Verb. 613. Nella Tancia, alt. 4. Leti. fam. Sappiate fare, perche per moglie... ed 615. Dittata. Lib. 1. e. 11. 1 Feceva per Faceva. Nann. Verb. 614. Boezio di [G.M.] E d altro, secondo Angeluccio, Slor. Aquil. n. 63. + Farave tempo, Or fa molto tempo. Nella Lron. di Mantova, Lib. 2. 73. t Fese per Fece. JVoh». Verb. 617. Messer Poh. t Farebbi per cordiale. della particella A. Bocc. Lib. 2. e. 10. 42. t Fati per giornata e dei garzoni.) E Lib. 1. e 16. 7. 1 Fari Tose. 335. Chi fa il che mercanzia, Trafficare. Serd. Stor. Ind. per Farei ; e Fresti, Frebbe, Vergine, a un santo , che: Se la 1. Ealt. 3. se. 3. non vi fate come fanciulli, 13. 1 Fazzo per Faccio. palese, chiaro, presente, noto; percio E incontanente chiamando molti poveri, don. di Mantova. tFazza oFaza (io, tu, quegli) per Faccia. Nann. Verb. ai suoi fanti tagliare colle Vang. Si fece il sudore altro piatto, un [t.J 1 Faciendo per Facendo. M. fece i gattini ciechi. E padre vostro. T.J Vang. fare un di ipsum facis? Maini. pur suole. Cron. di Mantova, Lib. 2. e. 10. Da questo verbo, nel variare de suoi significati, bisogna di niente, Facciamo l idea dell che al terzo. Bocc. o dire quel ch d [Fanf.] Danti, ordinato. — Fare delle che serve, o no, all l operare ; perche sotto il fare semplicemente una professione. Vas. tv. 2. delle l avrebber voluto fare in l alto, alcuna cosa di tuoi Vedi il poter della Luna tante migliaja d anime. che l operare Austerlicche. [Giust. | Fare onde, Lib. 2. stesso piu non torni. 148. madonna Oretta, o no? Giu. Gli fece una ferita. Prov. sua giovinezza il libro della [t.[ Prov. Tose. 109. Chi a parlamento seco (li fara casa. [G. Capp.] Nell Odissea e vanto di Ulisse saper 31. [t.] l uomo re. Mach. Mori t.J Fare i bagni. T.j Vang. Fece le iumm, A sto figliuolo. t.J milizie in ordine di battaglia. confessionegenerale, le sue divozioni. [t.J Una novena, un [t.J L ho fatta (sempre sacra. Anco ai Lai. Facere e Operar» erano parole rituali. [G.M.j EU. Di che santo si fa oggi? — Si fa di san Giuseppe, della Vergine, dell Ottava del Corpus Domini (cioe, si celebra l uffizio di quel santo). iil. Per Operare non mi l anno. 97. un suo giardino..., e (M.) con suo padre, e co suoi nati, E com Rachele, per cui tanto fe . Strada che fa angolo, Linee Avete a far quel che volete, e sim. Modo di far sentire altrui che il suo affaticarsi sara vano, ne Fece saviamente. Anco del semplice mi fare, Faccia il mondo a «no, Giudicare ch egli Religione trionfera sempre. S2. Per Adoperarti, Interponi sopra se stesso, Esaminare la (M.) Feciono tanto col Generale, ¦che mandoe l obbedienza di tornare nella Marca. Frane. Saech. Nov. 196. E tanto feciono co Signori, che con li loro consigli da seta. Quest anno il clienti, da fare o che /are; targa dal popolo. [t.1 Fece e a opera e a suo. Senza VA. avrebbe il per iscarsezza delle cose necessarie. i suoi riti, che fansi in chiesa. 54. Per Bocc. g. 6. n, 2. 198. (M.) Ai quali (uomini gente furono di sua casa, far statue... mondo non fu mai si Faresti, fa benone, una chiesa, intitolarla al nome 55. [Val.] Celebrare. Fortig. Ricciard. senso gen. di Edificare. — Gli fecero un quel modo chiedere l elemosina senso conti: Gli fece una satira. 55. [t.] Segni del sentimento nella jiers. Fare tanti di tutti e due un pianto sopra pers. o cosa. — Fare una risata sul viso ; Fare un rutto. [t.] Dell espressione del viso e della persona. Fare la bocca da ridere. — Fare un garbo. Piev. Ari. 101. Per le risa facea tanta si userebbe. Cecch. Assiuol. 3. tulfuna voce. Fate bene fratelli, di te fo la Pasqua il viso rosso, fare assai. ho io gia armi ; Mostrarsi nel viso e negli atti, da esprimere tale o Che hai fatto? (di male, franca, un cattivo sangue, la male, appunto perche male, non abituale formatosi a poco a poco. [t.] Fare le maraviglie, Dimostrare ammirazione, sovente troppa, opiu della sentita. — Fare -maraviglie, senza l art. Cose maravigliose. [t.] Far festa. Prov. Tose. 61. per la guerra. Mil. Marc. suo nido. E 224. Chi fece del seren troppo gran festa, Avra doglia maggior nella tempesta. [t. ] Del molo, o dell azione. Far piano, presto. 56. in. occhi, lo stomaco, ecc., a pers. G. Vili. 9. 12. I... Donati e loro parenti e amici... dissotterraro messer Corso ha testa (o cervelliera) di come di Giunone. 232. Fare. Termine le esequie, ironia o che? fate per vie piu crudel fattasi innanzi Far di cappello. E nelpr. e nel fig. [t.] Magai. Lett. (Man.) Perche sentendo che il Far figura, Apparire piu o meno. Coll Agg. varia senso : Fare buona, cattiva figura. 58. Modi comuni al bene e al un opera e del capitare. 1900. — A farla scorgerti un briccone. Farsi scorgere, da fare anco per Qui in senso buono; ma il far altri propone : Vo si facevano con li loro, vale anco Malmenarlo e fino ucciderlo. E nel Vang., e faccia la luce. Anche d Tose. 47. Quel che si fa e reso. fr.j Col pron. nel terzo caso. Vang. Che ti fec egli? come t aperse gli occhi? — Gesu al cieco: Che vuoi tu ch io ti faccia? — Cosi mi fece il e. 17. 7. t che... bene. Vang. Fate bene a farla ad di Giovargli, Essergli utile. Bocc. signori... — f. 5. Di quel tanto che m e rimaso, e che per innanzi mi concederai, chiamero li poveri fratelli miei, e faronne lor bene. Tommaso di Sasso da Messina, diede loro solenne mangiare. [t.] Vang. Oggi e fatto salute a questa casa. — Fece misericordia verso lui. [Val.] male sottintendasi piu facilmente del che tu faccia la tua grande misericordia. [t.] Fare, ass. del bene. Troppo ha fatto per noi. procacci, ella il fa ; Del Fare male. [t.] Vang. Fu fatta l erba, Segarla. Fag. Rim. [t.] Se la fa e Vang. Non trovavano Coll k e l inf. Par. 31. (M.) Ma nulla mi facea, che sua effige Nor dvyyywA oNft a me per mezzo mista. [t.] Prov. Tose. 74. Chi meglio mi vuole, peggio mi fa. (C e un affetto nocente e fatto la coda in trent fa se la dimentica, ma modo di sost.) 86. 322. Non fare agli altri quello che non accarezzar chi vuol la figlia. te. |t.] uno de loro che abbia mio, casa di mercatanzia. D. lo determinaper norma e diverse o d arte (sottint. la burla, o sim.). = Bocc. Nov. 50. 26. (C) Cosi vi vo dire..., che chi te la fa, fagliele. Stor. a dire prol. l idea del Fingersi meglio il que che v odiano. aspettar che altri la faccia a te. [t.] Qui fam. anzi volg. Farla in barba d alcuno, A suo dispetto. [G.M.] Fare a farsela. — Credete voi che quei potenti vogliano osservare i trattati ? Oibo : fanno a farse a {fanno a ingannarsi).61. [t.] Di cosa non piacevole. D. 2. 15. Figliuol mio, Perche hai tu cosi verso noi fatto? Ecco, dolenti lo tuo padre ed io Ti cercavamo. con la voce ; suono sic? [t.] Ass., spesso ha senso di nuocere. Che sospingere: Fate che que sto Sentite quel che mi fecero. — Non gli ho fatto Colt. 5. 128. Tal cura far nulla. Di bene conviene che, in senso sim., Orsu. determini, non gia perche il Leggend. Tobia, 8. Ti priego... bene, ma perche il pelle parlerebbe, in vo seguir che nomina volentieri. 62. [t.] Opposizione. Gli fece contro. D. 1. 12. Fecero alle strade tanta guerra {assassini). 65. [t.J Del nuocere devastando e uccidendo. Far sangue, far preda, far fuoco. — Non fare omicidio. la redato o trafficato puo malva. Tose. 198. Dentista che fa gente in le fa. [t.J Fare in o piu di Carlo far — Fare in parti, anco Dividere senza sciupare. [Val.] Fortig. Ricciard. 20. 13. E contro Rim. 3. 228. Quel che Che quali non resta, dopo il brani. [t.] Far la pelle. Ammazzare; dallo scuojar che si fa le bestie ammazzale. piu. 29. [t.] [t.] Far giudizio, Metterlo, Acquistar Tagliarla. 64. [t.] Senso mor. Com. bene o male. Prov. Tose. 83. Chi fa, fa t Facemo per Facemmo. Nann. e vedete l uomo che dice a me tutto quello ch io feci. — Non sa quel che si fa. Concerne il a chi piu limosina). 122. [t.] dua; pascerne i buoi. [t.] Far e mor. 68. Senso mor. Bene. [t.] Vang. Che faro io di bene per aver Tane. 3. 5. Del casato Il ben far non porta verso la si dirizzo. E Non avevano fatte notabili. mondo se non il bene che si e fatto. [T.] Vang. E egli lecito di sabato far bene umano? [t.] Come muso brutto, Dimostrar nell aspetto Fate bene sorelle, Ut. d un Ordine relig. [t.] Non solo di bene mor., ma di cosa ben falla o § 30. IH. [G.M.] C si era il farlo stare .n. 1. v. 1. p. 135. Cotesta fu accadere, o che sia ancor quello che ne facesti. [t.] che gli fare (nuocergli). Dant. Firenz. Trin. a. 5. s. 1. Voi avete fatto bene a partirvi; che, s io Bocc. Inirod. 20. (C) Una ti fai a me, ne [t.] Prov. Tose. 86. Mal non fare, paura non avere. E 86. Se non vuoi che si sappia; non lo fare. £83. Chi ha fatto il male, faccia la penitenza. [t.] Fare uno sbaglio, uno sproposito, un peccato, un malanno. Vang. Ognuno che fa il peccato e servo del peccato. fece istanotte un fanciul maschio. — Come si fa? fra delle sudicerie. [t.] Prov. Tose. 86. Non fu fatta mai tanto liscia di notte, che non si risapesse di giorno. triduo, una processione, una funzione in mal senso, di cosa non buona o dannosa). Prov. Tose. 84. Chi l ha fatta, si guardi. E ivi. Chi la fa, l aspetti. [Val.] Fortig. Ricciard. 6. 97. E 9. 63. duro. E appresso: Ch a Ha fatte Per Nascere, Apparire; e si (uscite giovanili). Delle sue, dice e sim., piu prossima al presente. Prov. Tose. 84. Chi non le fa, non le teme. E 85. Il diavolo le quello che si faceva, ne insegna disfare. |t.] Ass. tal sentimento. [T.] Fare faccia di misfatto). — Che ho io fatto, che mi trattiate cosi? Vang. La tua gente ti consegnarono a me, che [t.] Damangiare. Fare una Tose. 361. Dio lascia fare, verita, viene alla luce, acciocche Se ne faceva (dellepazzie). —Ne calma grande. 212. Farsi, fatte (delle mariuolerie). [t.] Che fate? Atto di maraviglia al non sapere il perche e il come altri faccia ; o di rimprovero per cosa seguaci fece ribelli. G. V. avete mai fatto ! [Fanf.j Come si fa! — Guardate come si fa a vedere un pezzo di giovane a iscrizione. — Ma anco in ! [t.] Ass. [il male). Virg. Ugurg. 301. Me, me uccidete, io son quello che feci. Virg. Me, me ! adsum qui feci. [Val.] Non far nulla. Non far peccalo, laidezza, ecc. Fortig. Ricciard. 28. 28. lo vo vedere un poco la fanciulla... E ti prometto poi di non far nulla. [G.M.] In altro signif. Non far nulla vale Non concluder niente. Segner. Crist. 44. [t.] Del vestilo. a dire il maligno, quanto tu vuoi; non farai nulla. 67. [t.] Non solo del male mor., ma e del diree del tacere e dell omettere in modo sconveniente. Sansov. Conc. Poi. Fanno male que principi che togliendo a favorire e a far grandi uno o due de lor servitori e partigiani, lasciano 2. (M.) Migliore sperare fa altri. 68. derivanti Taddeo. Cani. Cam. 6. Noi della mente. in terra. Ps. Si faccia un non e quel che si Filos. Ant. significato dal verbo che lo immortalita dell anima umana, che seguiva a Fare, come: quei popoli,... fan piena fede... fare. — Far la testa, senno, Ravvedersi. — Fare un giudizio, con la mente, o in fare molte galline et altre cosa in quanto caso, Ammettere per possibile. Segner. ; persona in quanto innocente o idonea o no. [t.] Far fedire (si vennero a ferire). la ha ragione, con piu autorita vide morto (Deifobo), non fa E 122. 6. fargli vituperosamente ragione. Persuadersi di cosa a cui convenga per forza di ragione essere rassegnato e contento, 77. Chi non puo fare voglia. 69. [t.] Idea d attenzione. Fare la guardia, la posta. 70. [t.] E degli augelli, In sul di D. 3. 9. T.| t farla giusta. [t.] Fare difficolta. Benliv. Lett. Sopra questo punto Di mondo in mondo Sol che si fa vino difficolta, verbi, Meglio fare il — Vecchia che vuol far una cosa certa; Crederla certa, Darla per certa. Prov. Tose. 240. Non bisogna fare ( egli fatto? — non segua. piu nero che non e. — Non ce lo faceva qui (non credevo cKe ci fosse). Perche in quel si spiega con altri verbi; un principio di forza creatrice. [t.| Lo fecero morto. — Nel secondo: Farsi nuovo. Vang. E fortuna ed Amor, come Fanno alcuni fanti per Ancona facevam morto. Frane. Sacch. Nov. 198. (ili.) E pertanto io A me mi logli, e delle Farsela. Cron. Veli. 148. (C) E Crist. so 2. N ebbe una tirata di piu che tre mesi, credo Fa dunque: incomincia. 226. feciono spacciato. Car. Lett. 1. 35. Al quale io non rispondo, perche.... lo fo partito per di qua. [t.] Farla finita. non lasciandogli avere). 144. Ben fornito a vestiti per altri o se, tale o tale, Credere o Credersi. Ma corpi visibili. Cor. Stracc. il vero. E pur molto Questi medesimi poi non ne o da piu di quel ch e. — Nel primo senso : Vi gia viver grame. + Supporre, [t.J A farla male (supporre le cose al peggio). A farla male, ci guadagneranno sempre, perche non han io l inducessi ad opera) farla buona, e una cosa che penera fino al 83. Vo ... che il e piu fam., e Idea non di supposizione ma di giudizio quasi assol. Gli fanno una rendita di centomila scudi (contano ch egli abbia). = D. Inf. 10. (C) Suo cimitero da questa parte hanno Con [G.M.] Di medicina o rimedii Che l anima col corpo morta fanno. 74. [t.] Di prezzo, valore, stima. Io fo da molto 4.5. Fecero a far poche Pluris facere. 78. E per semplicemente Affermare, o Descrivere. Dant. Inf. 1. (M.) Si ch io vegga la porta di san Pietro, E color Operare. 2. Operare Si da da fare e proposito. 183. luce sia fatta augello. — 1. 25. (M.) Punigli coll arme e col fuoco, e i loro non bene falla. — Che la quale tu scenda. E popolo fece morire, ed altri fece rubelli. 77. fi.] Del Dire. Far motto. — Far parola. — Fare un discorso. [T.l Fare lagnanze, elogi, panegirici. [Val.] morte Farian pianger la gente. e gli amici di dicevasi in antico Dare a rimproveri. Fare offesa, ingiustizia, tradimento. — da a fatica dato tanto spazio di Giovanni intorno alla Ind. 16. 19. TI mare Fare giuro. [T.j Non fo per dire; Modo di attenuare Cas. Lett. Sor. 247. (Man.) sta per dire. Non fo Il popol comincio a mormorare figliuola e Un miracolo. Ammiratela, sposatela. 78. Ass. Burch. 2. 14. per l incredulita loro. — la mano; E quel mocceca fe : Ve s io ho gioco, [t.] Fam., introducendo taluno a parlare: Fece... e seguono le parole ch e disse. [G.M.] Quando senti parlare di soldati forestieri, e fece : Non ci mancherebb altro ! 79. [Val.] Spiegare, Insegnare. Fortig. Ricciard. 9. 98. E qui si mise a fare la dottrina. 80. dei Pazzi a Milano per — Che vuol fare? — nome. (Non n esprimo il nome, non lo nomino.)81. [t.J Scrivere. Fare libro, testamento, lettera; Fare un foglio. — senza l affisso. Cecch. Assiuol. Qui fate punto interrogativo. [T.] Si fa fare le lettere amorose. [t.] Fare una nuova che perder lo campo di parte dell quale participio, l avverbio. [t.| Scrivere, e mandare dopo scritto. Fare una supplica. 82. Per Comporre, Formare, detto delle opere dell intelletto. G. V. 8. 10. 2. guadagno, e anco fatica e bada ne detto Tesoro, e 1 Tesoretto. E 9. 135. 2. Fece in 50. Operazioni varie. Vita nuova d amore, e poi... fece da venti canzoni morali,... e intra l altre fece tre nobili pistole. Cor. Stracc. di discorso e d indagine, che egli conosce d aver dura impresa alle mani, e natura informa dentro il cuore, mosso Ass. Di qualunque azione o per presunzione. [t.J Di pianta... squadernargli i SS. Padri affaticato... in tradurlo, riordinarlo, farlo latino e aggiunge, ogni relazione utile tra noi d arti belle. Vas. 201. Facendo in una storia tanto sentiero. satisfece sera. Vang. 3. (//) simile Dissim. 3. l ha pure il Segneri un fanciullo addosso a un altro, lo percuote con la sferza. E 204. Fece i due angeli di bronzo. (Cosi gli aurei Lat.) = Car. En. 8. 972. (M.) In questo («cado) piazza. [t.] A quel che Avea fatto de fuochi il gran maestro Le battaglie, i trionfi e Ha tu a memoria, de Romani,... fT.] Celi. Oref. dei semplici). Cosi p. es. Far sapere, Operare del fare medaglie comincio a fiorire in Egitto, in Grecia e in Roma ancora, si vede che t Fav. Esop. 5. 1. dove era impresso la lor testa, e ne rovesci di esse facevano qualche impresa, secondo le loro opere che si porta seco all altro Aquil. n. 553. Francesco d fare o che fare con culli (ovvero Chi lui quell 439. (Alberto Duro) non si = Cant. Cam. 1 fratello. niellare, ma si risolse a fare delle stampe. — V. anche § 84. Si. [t.] D opera d arte non solo in intero, ma delle sue parti. Ci ha fatto un lungo abito verde a mondo possiede, ferri, che I. la facciata. — Qui ci fo una fam. di Prestargliela; e dice terra, di marmo vale Modellare, Scolpire, ecc., figure fa, Tempo fa, Anni, Secoli 254. (C) Favellero... del fare di terra, da cui pare die il far di pietra e di marmo sia derivato. E 255. L arte del far di terra tenuta da 36. E e. IO. 122. 256. Lasciando il far di terra, ed il gettar di Bocc. g. 4. n. 5. es. e a non chi la riceve. E Per Dare ornamento e perfezione, ed Non di professione, ne Salmo: Melius est sperare in Magion non se le e mangiate tutte. uomo quella. E 224. 21. Non fece donna bellezza o nazione, Ma senno. 87. [t.] Rappresentare. esser 32. [Camp.] Per a che fare e con attore). = Cecch. Corr.pr. (C) Vi sara detto da quelli che fanno 11 primo atto. 88. [t.] Esercizio abituale di professione. Fare il medico. Prov. Tose. 174. Chi non ha arte, medico si faccia. Jt.] Fare il linajuolo, una morte, It.] Pensare, d Alcamo. 1 Frei, Fre lavora fa la roba a l attendere a far mercanzia. z-Cron. Veli. 31. (M.) Intesesi molto cio, non fa mica domandare, Fa piangere, Fa penare, I Uffizio piu o meno abituale. Far la spia. [t.J Fare il galantuomo : non e bel modo. Si e, non si fa. |T.] Che che di biasimo.— Non faccio che siete esercitato. 89. [t.J Del uccelli. —Fare degli urli, delle le cose Disegno di farlo notajo. Prov. Tose. 178. Si spende piu a fare un mercante che un dottore. [Cam.] Prov. Tose. 173. Molte famiglie si credono che fare il prete (tirare su a prete uno dei figliuoli) le arricchisca. 90. D arte o occupazione a [t.] Prov. Tose. 29. Tose. 78. A chi fa bottega gli bisogna dar parole cioe, possessione di antica ricchezza. primo teatro che fa, il state all ombra, e il volta che recita o canta [t.] Dell uccidere bestie. Dire per contratto. 91. [T.l anche per Acquistare perfezione. Frane. finzione, ma d opere abituali. Fare il birbone. 92. [t.] Col Da; l uffizio, le veci. Fare da padre, da aguzzino. [Mor.] Fare da Mar/a e da Maddalena. Di donna alla quale tocca a l are in l amiqlia oyni sorta difaccende, [t.] Anco d E la virtu del gioielliere Dal Vangelo, che discerne in Maddalena l Alani. nulla. — Non mi potranno operosa. 93. Fare l arie. [t.| Esercitare un arte. [Val.] Pucc. Cenlil. 8i. D. 3. 3. Non sapendo si facie l arte. 94. D alti giudic. Serd. Slor. 6. 230. (M.) Fa giorno piu col peccar che in checchessia. Magai. se. 9. cagione, o motivo. Dant. Inf. [t.] 90. Fare, e Non fare gia viver grame. E appresso : dell unguento s e fatto? 1 grande quanto fa ? = Tratt. cercar lo tuo volume. E 2. Io son Beatrice che adopera pur doppiamente colle voci 16. Tacito vo, che le parole Leggend. Tobia. 5. Gli parenti E 229. Tolto to hai, Morte, il mio Mi fero, fecero. Bisogna farle tre padiglioni. Pro». fa quel Facciamo che sia (M.) E fatta l ora e percio farai, quando finite scatto del fucile la polvere si accende, o non si accende. (C) Bainaldo, Slor. male azioni, il fare e uso. Non ho che ne il lapis, il lume, fanno o non fanno. — Cotesti occhiali di molto e con fatica. Parlandosi di fatte allotta, verso lui fattosi, il dimando Lib. cur. malati. (M.) Le frutte vogliono esser colte al lor tempo e fatte ; le acerbe sempre saranno dannose. Mi giacqui un tempo, ora Far divenire. Cecch. Mogi. 5. 5. (C) Mi ch elli comincio a vengiare come volevate troverai... [G.M.] Segner. Crist. Instr. Buon. Rim. 56. Stendi ver me le tue pietose braccia, gli fo perduti (i fiorini), fammi un E Lab. 341. io, e 216. Forse vuol dimostra passione, o perche stucca Torre alla terra, e n ciel farne una stella. 99. Per Rendere, Far divenire. Dant.Purg. IZ. (C) Parlavan sie Che l andar mi facean di nullo costo. Varch. Err. Giov. 15. (M.) Il torrefare, [t.] Vang. Se vuoi, che egli vuole inferire. Fir. Trin. 1. 1. La tanta voglia che io ne ho mi fa duro al crudo, Ch io non facessi mi fec io di mia virtude slanca. 100. Per Disporre di checchessia. Petr. per dire (cosi dura. Idea di stalo si di noi feo. Bocc. Terze rime. — E 230. [t.] Vang. Si fece come ; ma Antonio per guadagnar questo paese, [Mor.] Aff. a che farmi. E Teseid. 5. 46. (M.) E pero piano, amico, li puo fare bianchi. E altro piu furberia che prudenza. C citta di Pisa e di 4. (C) Penso che, perciocche di parte avversa alla sua era il cavaliere, piu familiarmente con il verbo Fare ha in S. Domitill. 289. (M.) Io pensava di fare con esso voi con amore e con carita: ma dappoiche siete ostinati... la mia ingiuria non rimarra impunita 102. Per Governare, Trattare con altrui scapilo. Petr. Canz. Seguito dalla particella A precedente a la ch ella e una pazza. Cangiare, Trasformare, all estremo famme Quem te quei quarti Nann. Verb. 636. 103. [t.] Gara, e sim. Scolari che fanno a chi impara meno. — Bnrgh. Rip. 270. (C) Suo concorrente fu Parrasio d Efeso, citta d Asia, il quale, ne Fare cogl infinili Accio a dipignere a concorrenza con Zeusi, ed buon tempo; Fa nebbia. — correre, a mangiare, Trattandosi di mercatanzie, ecc., senso intell. — negli alpestri E anco senza idea di gara. Fare a cercarsi (di due o piu |G.M.] Prov. Avere autorita di a pugni. —• Fare alle fucilate. Tirare contro il nemico che tira. — Fare alle cozzate lib. iv. Mentre che lo e nel fig. Contendere in modo sconveniente o dannoso o inutile. Prov. Tose. 84. Chi Donati, e feciono gran lamento vetro, non faccia a sassi. per pieta dolersi. 188. t Coni. Elrur. 1. 290. E tanto d arme fe , hanno anche i savi, Come vorresti di mosca Far barbagianni, de la terra. 104. Per Giuocare. Vend. Crist. 12. (C) Una fiala era molti fanciulli della cittade di Bari, e facevano alla palla. Lasc. Slreg. 2. 1. Il Teri giocava agli aliossi a suo tempo meglio che giovane di Firenze ; come faceva io a innanzi o non sieno , altro che da ciascuno di delti atti abbiam carte a fare alla lo poso giuso... senza fargli a credere , Fare a Chi all altalena, e chi o e forzato, e anco proveniente da checchessia ; il facessimo a vinciperdi, voi sareste padrone dello scacchiere. 108. Quando il verbo e unito a Fare, e importa un azione Gio. Pool. 87. Se dell acqua vino. E: Non tu il granturco delle sedici. 34. tu fai cotanto mesti. opere, 38. (C) A lui ti fa ajutare, a lui Beli. Cron. di minestra riguardo Di non uscir dove fa porre forse diremo: La Farebbe, ecc. Alquanti caporali di 78. 7. Debbo stamane desinare con un amico, al quale non mi voglio far aspettare. G. V. 9. 76. Mandava pigliando Ghibellini[e rubelli..., gli faceva 628. Barber. Docurn. 10. Bruti. mannaje. Vit. SS. Pad. 2. 250 Nov. ani. 6. Mi feci dar loro cento bisanli d oro. 106. [t] Fare il o Del o Da. Atti abituali. |T.j Fare lo spasimato, il cascamorto, il galante, lo spiritoso. —Il bello. Dice affettazione. [t.] Rim. buri. 343. da fare. (Nessun luogo rende e disgiunta l importuno e l insolente, Che facendo cosi ci sara dato. 107. [t.] Abito, e mostra abituate, poco conforme al vero. Fare il dottore. Prov. Tose. 220. Chi fa if saputo, stolto e tenuto. sarto. [Giust.J Fare Credere. Fare sperare in Principibus.) Bocc. g. d importanza, Far l uomo lavare i bicchieri si facevano Chi 1 beato Vuol far quaggiu, conviengli... = Buon. Fier. 1. 2. 4. (C) Troppo il far da cozzon con simil bestie M e riuscito |t.] Far le sue. — qualche fine lor l colla ne la buona donna avesse far da poltron talvolta i bravi. Sold. Sat. 3. 33. (M.) Que barattieri che guatar» questo e quel col far da santo. [G.M.] Segner. Crisi. Inslr. 1. 9. Voi la fate da giudici ; e a Dio che pari» frattanto 3. Quando sono in casa, piu ben medicare, sarebbe con alcun oggidi non coni. Buonarr. Ajan. . 50. Tanto piu facea rider la brigata, Quant ei volea piu far del grazioso. 108. Fare quale a proda, e quale dalla preposizione A, o Da ; come Dare importa, perispedirsi, pagarla (la piu vale Occupare, e sovente Affaticare o Tribolare altrui. (Tom.) Quel che Fa liquido. 130. Tobia si gli Far fanti, Far gente, Far Da potrebbe notare la materia e il soggetto nella sua quantita ; / A l obbligo, la affetto contemplante, in Marta la da a fare a chi per proprio ufficio deve fare; seguilo fM.) Alli lor famigliari, che chi deve a beccalaglio. [t.] Berlin. Risp. a chi non ha questi vincoli, e si vede rimedio. 189. Bocc. g. 2. n. 3. anco Dare da fare. 109. E Darsi da fare, per Affaccendarsi, Mettersi ad operare con sollecitudine. Agn. Pand. I6. (M.) Si vuole osservare il tempo, e secondo quello disporre e ordinare le faccende, darsi da fare, mai non. perder tempo in vano. HO. Aver avesse uno pennone e una Aver faccenda y Essere occupalo. [G.M.] Segner. Crist. Inslr. 1. 2. Se si predica alla sentenzia finale. E — In ; e se si predica all ultima, vengono solleciti ad ascoltare la prima, sotto pretesto d aver da fare. Fag. piacere, lo [G. Capp.] E in Firenze. [t.] Prov. antico, Per lo tuo Scipione e Che avendo noi ordinariamente non impossibile il bene.) [t.J Vi (sempre cunla, ti par. — me. Vale e occupazione e (C) Fece fare, e ci Dio fate, Fare, dicono i conladini per Lavorare in gen. Quando canta il cucco, c e da fare per tutto; o cantare o non cantare, per tutto c e da 605. Ciullo d mal de moderni nelle lor o Signore, e che fare, a modo impers., di cosa che non sia vicina ad piccola cosa; e facesti bene distante. C e che fare prima che determinata. Fior. S. Frane. 27. Di qui all autunno c e che fare. [G.M.] Idea di difficolta. Avreste molto di Indurlo ad ovra (che Cecch. i primi elementi e della che fare a trarne interamente gli Spagnuoli. 112. Aver a gli scalini nel senso piegate pregano Dio... che questa ben tenea da lui e tra Effetti farla trattare da Borgognoni, uomini pieni d inganni,... Ass. [T.] Celi. Vit. Quivi non entrasse chi non avea [t.] D. 1. 20. Venir, Chi non Lib. 1. e. 4.i Fero, ne vada. t Fare a mezzo, Spartire per Avere a fare di alcuno. bronzo da parte. (In questi (il/.) Che hai tu a fare di Lorenzo, che tu ne domandi cosi spesso ! 2. (A/.) Fate con la in un luogo vale Avervi negozi o traffichi. G. V. 11. 28. (M.) Convenne che i mercatanti di Firenze che poco per Farebbe. Nann. Verb. ipoteca, 336. Si faccia, e modo Avere a fare, o che fare con uno, o con una; d una cosa. Non volerne 30. 36. E consumati tutti Plut. Peti: Vit. Imp. Pont. 5. (M.) E le case private. 180. Giovare. che fare luoghi 6. E 8. US. o attenente. [T.| Non ho che fare con In senso sim. che fare- [G.M.J Fag. Comm. Non. siete gia parente? — Non n ho che far niente. E notisi che 139. [t.] Di tempo, il Ne non suole omettersi nell uso. 11 temperino, la penna, fare del signor Pietro. 116. Aver che fare con una persona, o una cosa, vale talora Aver somiglianza con esso lei, o relazioni di vin che e buono, e... Nel resto della persona e dell abito hanno che fare molto con Mercurio, avendo loro cappelletti, ma senza talari.117. Non aver che fare, o a fare con alcnna cosa. V. Avere, § 51. H8. [G.M.J Avere, o no, che fare in una cosa; Averci o intendere. E 249. Chi la abbiamo sperato in te. ci ha che fare? — Io non ci ho che fare. — Voi ci avete che fare. 119. Modo ottativo. questi ragionamenti. Variamente. Gr. S. chi fece l ch una volta meritare Ti possiam di condegno guiderdone. Ar. Fur. 25. 67. Fa , Dio, diss ella, se son sogni questi, Ch io dorma sempre, e mai piu non mi desti. 120. Operazioni varie verso altri. [t.[ Prov. Tose. sua casa, e fecesi fortemente ognun faccia per se. — quattrocento mila uomini a cavallo. e per lo Orni la mente ogni e del Facete. fa per tre. t.] Fare a uno molta servitu, piu la dura. E Par. 27. forse un po (lib. xxxvn. anche colla particella Di, invece Fig. [t.] Fare a confidenza, con pers., con cose, con studii, col proprio dovere ; relig. ha un valore piu rispetto. [t. I Fare facolta e piu che Darla. [t.| discolpa, se non ch essi puo far pompa, faccia foggia. — Far lusso. 121. [G.M.] Non voler far nulla in senso equivoco. G. V. sapere. Cellin. Vit. Io non Quando fara la luna ; grandi difficolta andarne a ogni modo. (Lo [tJ Prov. opera umana, in l abito e voleva.) Non fare altro d una cosa. Torsene giu, Non volerne sapere altrimenti. Sassett. Leti. 76. (Man.) Quanto allo aspettarvi a Montemurlo..., io non ne fo altro. [G.M.] Segner. Crist. faccia l azione dinotata in ch uno non e, fanno questo. — Tutte le cose cucciniglia) piu dua o meno Matrimonio o Parentado. Fare un matrimonio. E maritarsi e conciliare un matrimonio tra altri. [t.[ non fa la Gesu Cristo rispose e disse... uno. Sposarlo. Fortig. Ricciard. 7. 57. Se 5. 3. (C) Viene, e Forse allor mio consorte io ti fare . [t.] Si fa sposo, S e fatta sposa. se la dice, di chi Giovare, Nuocere; in sia a parole, cotesto non Farsi sposo a una chiesa, Divenirne vescovo. Buonarr. Ajon.2. 91. Cedesse a farsi ottenere un inlento. Meglio : Operazioni in comune opubbliche, [t.] Son. 74. (M.) Animo al Fare talvolta prende il Etr. Far consulte, adunanze. [t.] Fare legge, Statuto, ordinamento, provvedimento. V0//7. d Aberlano Lib. del Macellare. [Val.] Buonarr. Ajon. 2. 15. E perche quivi non si fa vitella, verbo ponesi dopo quello in = Frane. Sacch. Nov. 98. 16. [r.] Contrapp. e bella, feciono borsa, e comperarono il ventre. 125. Alto o Stato della materia. tue mani al lembo de non ci torre, ecc., che Accipiunt inimicum imbrem, rimisque fatiscunt. Prov. Tose. 200. Ogni nave fa acqua; quale a mezzo, preceduto dal verbo Dare, a finestra,... Teseid. 3. 23. e pers. ha difetti). — Far fumo, polvere. [t.] 0. 1. nulla. 5. Per Essere tu suo si grosso velo Di verno la Danqja (Dannilo) in sei uova. [t.J Una Mantova, Ondeggiare. Serd. Stor. purificazione. [t.J ivi. Il ciriegiuolo... Fersi per gonfiando, comincio a crescere ed feci questi due fanciulli. Ar. e ad ogni momento fare maggiori onde. [t.] Far vento. Celi. Oref. 440. Subito che tu cavi l opera del fa picca e pugnetto. libro agli ajuti ne alle vento la freddi. t Fare, parlandosi del pallone, o sim., vale Sfiatare. Susselt. Lett. 98. vale anche Confessarsi e comunicarsi pallone faceva dall animella, il disse. Volseci del buono a di meno; Lib. del Consol. il fare un pallone dall animella. 126. [t.] Di figura. [G.M.] Fate quel che volete; che fanno un quadrato, Vie che fanno un la dote straricca). [t.] Farsi faceva una pergola. [t.] Vang. Fece similmente. — Fare una voce. —Far rumore , chiasso. Prov. Tose. 335. Una noce in un sacco non fa rumore. (Impotenza di chi e solo.) [t.[ Fare un verso Vang. Fili, quid fecisti nobis articolato o no, d un compire male, [t.] Ar. Fur. potersi ripetere. Arr. da Seltim. sommi [Tav.j SS. PP. v. cagione? Lez. Maest. Bart. 55. Far presto e bene, non Destinare a detto intendero tutte vociaccie. 128. [t.] D alcuna parte del corpo. Far l occhio chiaro. — Ha fatto tanto di gota, di corpo.[t.] Far le schiene; Ingrassare. — Far collottola, in senso sim. — Fare la pelle lustra. [Cam.] Prov. Tose. [t.] Atti esterni verso ha reo.) E 164. Chi la anni, non la fara mai piu. 129. [[.] Di secrezioni e escrezioni. Fa sangue dalla bocca ; Fa le orine torbe. — piu secondo, il terzo. La prima all avvers. con il. 38. La credenza della per Farei. noi? Vedrai tu. (Dicono a Nov. 19. 3. (C) Se io credo che la mia donna alcuna sua ventura —Ha fallo dimolto. 60. [t.] e se io noi credo, si ch elli sia fuori d n. 3. Niuna cosa e al mondo che a lei dispiaccia, come fai tu (come dispiaci tu). E g. 3. n. 7. Forse che Tedaldo merito queste cose? certo Fare papa, cardinale, vescovo, canonico, sua pelle Si facea molle, fermamente, forza de li suoi, il fatto a pezza, se un caso avvenuto non fosse. Vit. S. Gio. Balt. 228. Non e da tenere ancora altro modo, che quel che tu fai (cioe tieni). E 253. non fu fatto in un un pezzo, ed ella si fermo innanzi al re. condiscimela meglio. (Non il troppo, cantato, ed altre giullerie di che parla di sopra.) Bemb. che... — Oggi non ha ora soverchi mi pajono, come della materia, ed a maggior Ori. 2. letto come Gir. marcire in poverta tutti gli l uomo in del nostro e con quel opposizioni altrui. delli Principi. (E tradotto dal di Barb. 114. 10. (C) a Tizio ne a il l uomo 6. n. 2. Messer Geri, al quale... il saporito bere, che a Cisti vedea fare, sete avea generata,... Borgh. Col. Lat. 409. Dicendo [t.j Si fece Cristiano. — mio parere, come altri hanno fatto del suo (in vece di il suo). [G.M.] Segner. Crist. Instr. . 3. Quantunque vi allontaniate dal Paradiso ogni i processi se gia dan molti beni omettere.17. mangiali 12. La cosa incredibile dolgono mai di cuore dei Jacop. Lib. 4. e. fa (Cosa non facile o non Signore. E 3. 14. 11. Le varie scuse che adducono i peccatori nel disubbidire che fanno alle ispirazioni del Signor loro. 131. Valere, Avere effetto. Gal. Uial. Sist. HO. (Man.) Per conseguire il medesimo effetto ad unguem, tanto Con. Lasc. Cap. Ce ne (parla delle lattughe). Buon. — si muova. 132. Per Supplire al bisogno. 2. 32. Allungato lo scorcio per masserizia (risparmio) si leva da dosso l uomo la bocca d un fante piu (ne ragionamento Fece la figliuola sposa. Verb. 616. Aquil. di d un solo. 133. Idea generica : Non so qualsiasi. Tose. 243. Chi di dieci passi ne ha fatti nove, e alla meta del cammino (andate al sicuro). — Far tanto di strada, Far due 14. Fa il diavol presto si fa in cento miglia, con cento pani un miglio (del tempo ; che i son mare, erano d incertissima durata). [Val.] Fortig. Ricciard. 22. 36. Fecero trenta miglia, ed arrivaro... E 30. miglia. Prov. Con una pera delle miglia molte. [t.] Fare Verb. 606. B. loro eccessi, propriamente a tre per volta. — Far le scale, salirle e scenderle. 134. Far via, e sim., detto del viaggiare, [t.] Ar. Fur. 23. 19. Di Vallombrosa penso far la strada. Faciamo, Facciamo. Nann. Verb. 606. facendo via verso Gerusalemme. [Val.] Forlig. puo, non di fare quivi meglio di settanta mila anime. £52. Givano o A chi piu corre fean quando S. Girolamo impara le 84. (C) Abbiano sotto corridore, E gagliardo a maraviglia, Che in manco di due ore Facciam piu di cento miglia. [t.] Far viaggio, Cominciarlo, e seguitarlo, e compirlo. — Ha fatti di molti viaggi. In quest ult. senso ; nel primo : Per dove significare che la qualita della suo tempo le sue dice della notte e 1 Facciano fassi da te, perche sa Perche, come fatto fu il di chiaro..., merito. E dovere. E 272. fig. Sen. Ben. Varch. 1. 1. (M.) Quanti sono coloro che non meritano di veder la luce ! E pure anche a loro si fa il giorno. 136. Di tempo e ora le cose s accomodino. — come fe si dice dell (venuta) di desinare, si puosono a sedere... E 335. Chi ha fatto quel paese? 176. Parlandosi Passarlo , Per qual uno. E nel (C) Vare puo fa quando vuole. riportolle... quai Guar. Past. fid. 1.1. E la vita passando in festa e in gioco Farei la modernamente Dar da fare, cont. verno al foco. Bemb. Leti. 3. 3. 81. fa lui, bisogna passare, voglia ho fatti alquanti anni della mia miglior vita. Salvili. Annoi. Opp. Cacc. 1. 5. (M.) Castello dei Parti, dove i loro re Il simile con l affisso. natura m ha fatto cosi. Ve lo provo come due trattenuto a Roma, che la state mi sopraggiunse, la quale infiniti esempi, ed ancora Ira cagione di queste mie gotte.[t.] Vang. Questi ultimi fecero un ora [di lavoro). 138. [t.] lmpers. Di tempo. Essendosi fatto tardi. — Si fa sera. — Si era fatto del suo intaglio per Ceccft. fece della caldo, freddo; Fa il vinse. [Fanf.] Fare a Che tempo fa? [t.] EU. o veramente finirla. [t.i Fare Produrre. Dav. Colt. ili. (C) in questo senso di parentela fatto, cioe ballato e ma di quella tal materia. Borgh.Hip. fa. — Or fa avevano a fare in Ch ognor lattuga si puote Cic. i. 1. (M.) Tuttoche... venendo qua M. al ciel porte {fisi non parla. = Tav. Rit. (C) Oggi fa ventidue giorni, a modo deWAge lat., quasi essere molto piu 6. i giudicare il cuore degli uomini or fan sedici anni Che — Facciasi, e tosto. 217. Dant. Vit. Nuov. 41. (M.) 0 nobile intelletto, Oggi fa l anno che nel ciel salisti. Frane. Sacch. Nov. 2. tit. Cisti fornajo con pezzo che io usai in questo E 307. composto il Segner. tempo udii dire che... Stor. Bari. 68. ostinata guerra ottenghiamo tranquilla pace, tu trovassi Barlaam..., tu l avresti gia fa assai trovato. benefizio e diletto. — V. {Man.) Io non Sporgersi. e massime di quella poco fa qui dinanzi da noi. 140. [t.] AH. Di tempo. Con le ciarle e col giuoco, fanno l ora d andare al teatro; e cosi termini e delle sue variazioni far [t.] Far erba, Tagliarla, a Nov. 46. 13. E piu far la sera. 141. [t.] Dell operazione in rispetto al tempo. Fare tardi, a ora, e sitn. 142. [T.JFare a tempo, e del certo tenore, da volersi o 45. 143. In Che altri faccia, o dica. Permettere; e non dice vera azione. Fior. S. Frane. 112. (M.) Prendendolo si bassetta. Malm. o meno appetito avere nessuna percossa [cioe, Riguardare come finita la cosa, [t.] Fare festa, e sim. fanno. [t.] una bella ricoperta va fatta il giorno che corre (ovvero che cade). E 183. Chi fa il ceppo al sole, fa la Pasqua Luna crescente. [t.] Com. La poi : e cosi le disgrazie e i dolori.) Vang. Presso scontentezza o sdegno. — Fare co discepoli miei. [t.] Far Pasqua, senza l art., Fargli una confidenza. 57. [t.] per Pasqua. [t.] Far Pasqua insieme, desinando. 145. Principio, Fine, Vita, Morte, [t.] Vang. Questo dirieto lessi. Lasc. Lez. Niccod. miracoli. — Fare buon principio a impresa o operazione qualsia. —Far fine, tanto che... (ottenne alla fine). discorso. [t.] Prov. Tose. 95. Chi-fa eterna? Prov. Tose. 158. di buon anno. [t.] Far vita [t.| Farl adirato, e buon nella medesima casa, o Abitualmente conversare. [t.] Prov. Tose. 85. Dimmi la vita che fai, sua merce, tale, Che la che farai. [t.] Cecch. Comm. 401. Fa vita da principe.— Stentata. — Dissipata. — So la vita — t Facessi precede, la cena, la sua che tu perseveri la vita, Verb. 618. Frizzi Quadr. Lib. qui. [Camp. ] Per Condurre al debito termine, Compiere, ecc. Gris. Om. Con le ginocchia di trattare, e siili. Bocc. faticosa vita facciano con diritta coscienza. [t.] Fare una buona, una bella, una cattiva morte, Prov. mi par di far dell azioni; e co tante. 146. [t.] Bastare. Quel po di guadagno gli che rinunziasse). [t.] Altro modo ordinario anco l idea di duruta, poi l idea del contentamento piu o meno spontaneo. Nel Fare e la sufficienza attuale e reale. Questo pane Colt. 14. (Mt.) fa, si o no, per per piu invernate. Fav. Esop. M. 45. (M.) Colui che ha quello che ho col Come. Nov. ant. contento. Per Essere a sufficienza ; come: Questo panno di prezzo. Quanto la fate (C) [t.] Non fa ne ficca (di cosa chenon basta, non contenta). — Dieci scudi segue... Per cedere al Pastor meno , non fanno ne ficcano. — Che la liberta senso ella, marito. Fig. [Val.J fa ne ficca. — Fatti voglion essere. 147. Col Di el lnf., per Procurare. Amet. 42. (C) Ma io niuna altra legge imposi alla 17. 21. quel quel tale seguendo l usate paJesrre, facesse di far frutto. Buon. Rim. 14. Deh fate, che a 626 Pule. Morg. Senso morale. Male, io mi Non ci gli fa, d avere sia (M.) Faccia egli pur com elli ci fornisca. 149. [t."| Servire. Questo mi fa (mieassai).—In una famiglia tutto fa (serve). — A un bisogno, tutto fa. = Cai: En. 9. 954. (M.) Una sola asta Ne uva barbarossa) sempre pochi grappoli, Guicc. Stor. 17. 17. La |M.F.j A fare assai. mura in molti dicesi altresi per Essere parente, Aver Cron. Veli. 84. (C) fo, e sim. cruccio fremendo, Giudicare contro. [t.] non faceano per me, che era mio disertamento. Frane. Barb. 17. 4. Delli quai qui parlando, Dirai specialmente di voltami, vale Allevarli, Valeva anche andava disposto di stajo, ecc., cioe, E fate la casa del Padre la dell indugio.) E 112. Chi o si Instr. 1. rivocata anima, 7. potestate. E 6. Tu fosti cose, le quali fanno alla generazione e al crescimento delle piante. [t.] Non far, che tu se ombra, 470. (M.) Aggiugniamo, se questo facesse nulla, che osservandosi gli anni,... E Arm. fam. 14. Avvisandosi che forse avrebber fatto fatti. [G.M.] Facciamo grazioso. Modo danno questa mutazione, quelli imperatori, mediante quelle medaglie (Mara.) Niente hai sapor di biada, e modi che corrispondono al Palesare, 6. 29. Lo lui. — gli occhi nostri le cappe alla perla). [Camp.] D. Conv. iv. 3. Non volendo perdere particolari voci, e maniere, ed quella secondoche per lui facea, ad ognuno. [t.J E il una sera, per modo di esercitarsi in qualche esercizio che d intendere come l abbiate per Io corpo. [Val.] Fag. il cavaher prendon tant ira, Le terre pastrano mi fara li miei denti. [t.] Far bene, Far o e a tanto per 100 di e spirituale. i SI. Similm. dicesi Fare per uno, in signif. altri, che lo sacerdoti co 617. Paic. Morg. e. I. Sono alcuni si poco discreti nel voler mostrare di conoscere e di sentire quello che per loro non fa di t Facensi per Si facevano. Egli sost. 26. t Fae per e si farebbe per lui che non m avesse mai conosciuto. 1S2. Jt.J Importare. Questo che fa? Che m importa, Che vale? = Bocc. Nov. 44. 8. (C) Che.vi fa egli, perche ella sopra quel veron si dorma? Dittam. 7. 218. cosi ; perche non ne avrai sepoltura. Questo che fa? Cecch. Dot. 3. 3. A 8. (M.) Fa tu al padrone assai, che lo vuol vendere. Lib. 5. Fa che tu verita, ma t Fare consorte Femmina, che fa a me, e a te? [Camp.] appresso: E sappiate che tutta fa cio che quivi si pispiglia? [t.] Vang. Che fa a 33. Ti conforta cena, Bocc. fan, pur che 1 signore inlell. Segner. Crist. Insti-. 1. 23. 8. Ponderate qui pero tre o non fare (del non (il diluvio) che fanno mirabilmente all intento nostro, [t.] Questo fa , 76. fa dal cominciamento del fatto, Petr. Canz. 40. 8. (M.) Non fa per te di gli fece avere. E num. sconsolata... 184. Per Appartenere, Spettare, Confarsi. Dial. S. Greg. 2. 3. (M.) Dicendo loro, che li suoi costumi disegno. — Fare esperimento. Lampr. vuole, [t.] In questo senso fam. Farsela, o no, con alcuno. Via. [Camp.] f Per Essere di mestieri, Abbisognare, ecc. G. Giud. xv. 80. Ma Ella potrebbe ad ogni ora bene anche di mercatanzia, — che troppo ne facea bene Farsi a uno vale anche Quando lo re Priamo il che Dar ragione. quest ovra. mica dimandare libri come fanno gl innamorati t Fareno per in certi costrutti vale Dover azioni. Non faccia al solito. cotesto). 199. [t.] Farsi, ebbe seco medesimo d esser malato; e tutto sgomentato gli domando : Che fo? (che ho da fare?). 187. [t.] Fare senza. Non solo dell operare, ma dello stare, del rassegnarsi a essere senza ; perche la vera azione e nell anima. — Fare a meno dicesi e della privazione forzata e della volontaria. |_G.M.J Far di meno; Astenersi da. Segner. Crist. Instr. 1. 9. Non sanno poi dir altro a loro Prov. Tose. 317. Chi non Tralt. 3. e. 6 Albert. che sono cosi Far danari, ne fa delle gli trasporta. hi : i venti spinge innanzi la cattivi ; non si puo far di meno di non fate ragione. E nov. Signore. 89. [t.] Del Far (Nonpotersi astenere da...). Segner. Crist. Instr. 1. 20. 27. Chi riceve un torto, non puo fare che non lo renda (dicono prov. che vale Chi vuol senza e fa (tanto e, e lo son poi cert altre (cose) universali che noi E disprezzo o minaccia. 25. facile e non pena. [Palm.] vi par tuttavia... [t.J gia facean dieta (pativa» carestia). riparo, spediente. — Che farci? tale; non gli fo il Che m ha fatto sul giumento. assai ve n hanno altri o rassegnazione piu spesso stesso) se la sola terra Che farci? e ancora piu disperato di Che fare? quando non ci dell aver da fare ricevera [t.] Fare col Mi, Ti, Si, ha valore speciale.Non so quel ch io me ne faccia, «Mona piu noncuranza che senza il Me, perche questapartic. espressa nega me si fece un pien e l oggetto. — Non so quel che farmene, Non Instr. 1. 28. 7. Fate fare, o Non so che me ne fare, per la natura dell infin., e piu Prov. Tose. 110. Quando il faccende che apportino lucro. Avvocato, Medico che non che [t.] Vang. Vedendo i conservi Negoziante, Bottega che non fa nulla; Non vende, non guadagna. 161. Di rimedii. [t.] Fare dei rimedii per guarire, usarli. 162. [M.F.] Porre il vera o buona o no Pr. 17. 4. possiam con esse e senza [t.J dopo S egli [Cristo) volesse 35. Alla corte del re Per spirasse... Cecca. Dot. 4. — Far le spese. un altra (donna) s infermi, Dio, ch io me ne fallo rimangono in essere in compagne : Prov. Tose. 143. Il perdere Dice tra se colui. 1. (C) E molle di lor si bambino, lo fanno cristiano. 221. es. Fare la bocca, gli 1 Cazzando [t.] Fiore, foglia, frutto. Parlandosi di animali domestici, tu 4. Com essi hanno fatto lo stomaco a digerire quasi mal da nulla il peccato de pensieri, cibandosene a tutto pasto, arrivano... 164. [t.] Farla, Farsela. Farla, modo fam. dello stato abituale che viene da una serie d alti. Come la fa egli con que suoi negozi Cola di Vang. Chiunque vorra tra voi a stento, o di lavoro o di rendita, se la fa male. (// Se, e disfare e tutto un pers. di cui si tratta ; e per lo piu ha senso non buono.) Meglio la scala per 9. 120. Tane. atl. l.sc. fa. [G.M.] si scuopre sesto caso, mellesi la vuol far da signore. [M.F.] Salvin. Sen. Efes. 179. Ippotoo se far Costantinopoli. ancor io 2. (C) Vit. Car. Lett. fam. 1. 3. Mandovi dietro questa per fretta faccia per l anima e Saul. — [t.] Sentimento la fa vale Ci trova il suo conto, o Crede trovarcelo, Si contenta, Si compiace. Fare un brutto tiro. [t.] Egli ha dianzi preso, male, si fa lutto il buono e utile faccia vento, Signore, che non fa in [t.] Farsela, Contentarsi piu o menpienamente, Accordarsi in modo da trovarsene bene assai. 165. [Mor.] Farla bene o male con uno. Avere dal suo consorzio, o da faccende seco, utile e piacere; o il contr. — Fece i sordi udire con. Seguire le orme, i precetti di, ecc. Non com. Tacci, Leti. IO. Tutto il Alcamo. — detta, o anche colpa. Se notte. Altri varii per non fa Parlandosi di tempo determinato divina li di traduzione. Lelt. Gal. Si e per autori essi delle promiscue dottrine... 167. [t.1 Spesa, Danno. Fare una spesa. quel che me ne che (M.) Mi si fa duro Vagliami il lungo studio e [t.] Fare un debito, un mandassero loro il danno ricevuto. o altro. [t.] Prov. Tose. 85. 11 giorno che si fa il debito, non si va me si fece, e il In senso aff. a Patire. Fare una cascata, una malattia. 169. [Val.] Per Porre, Imporre. Pucc. Centit. 7. 50. per dire; ma la Fao per Fo. arbitro tra il dottore, M. sim., vale 81. Appresso i Fiorentin fero un Ha fatto molti allievi. 39. cose; fare,-disfare e dare ad due vestiti,... cotesta e. 11. Inf. 40. [t.] vostra coscienza? Buon. Fier. 4. ti facessi turco ancora tu, si mi tira Pel santambarco, fatto correre : Fu fatto quelli spagheri? a un convenienza di cosa proposta da Non del cucirsela con lo fissa chi vende, o altri sempre con idea di frode costruzioni si formano. quando ne vengono ? 133. al roba fa chi vende. = Sasseti. Lett. 160. (Man.) Poco gl a fare, o da fare, mangia. corona. [t.] Vang. Crebbe (il per il prezzo che (Man.) Quelle contrade, nelle quali o non voglia. E 343. E presane la al terzo caso di persona. il prezzo per prendere, moglie; e corporeo guadagno. [G.M.] La roba fa il prezzo, dicesi a modo di prov. per faremo viaggio in accordo chi compra e ch ella costi piu o meno cara. [t.] Che prezzi fa il mercato? la borsa?— Per quel che fa la di commesso e di rilievi e esprime dubbio o poca dei prezzi delle cose. — Nel trasl. Come i tempi corrono e l opinione degli uomini. 171. [t.J Idea di conio. Fare di conto.[A. Con.] 16. 103. Dunque dei provvedere, spiccioli, Fatemi questo scudo in tanti paoli. [t.] In questo senso dicesi anche meta gli utili e i danni. 172. [t.] Idea di numero. Prov. Tose. 105, Tre g. 9. n. 3. quivi quattro fanno una fiera. [t.] Fare, ne conti, dice la somma o il risultato della moltiplicazione. Due via tre amore, Che m ha fatto Cast. XV. 3. Ignorante e chi, cento. E appresso: Lo numero di sessanta che e di dieci e di sei, che sei volte dieci fa sessanta, [t.] Proti. Tose. 359. Zero via zero, fa zero. Per dire cosa evidente. Leti. 53. (Man.) Fui tanto il lupo se la mangia. Di numeri e somme. Beni che faranno la somma di... 173. Di molte materie, vale Mutare dall esser loro, come di del mio dir non ti (C) [G.M.j Quella casa ha fatto qualche cosa dalla parte di tramontana. — Gli edilizi nuovi sempre fanno qualche cosa. 174. apposta Girando il mondo, e esprime il Mutarsi di prezzo; come: Il grano ha fatto una lira se fa. G.M.] pubblico e donna o rinviliato una lira. (C) 175. Fare in certi costrutti importa Contenere, Avere in se di abitanti; e dicesi di Regni, Provincie, Citta, Parrocchie, e sim. ; come 177. Raccogliere roba, danari, ancor Ser Poi, kit. al Bocc. (C) Dove Firenze... fa il verno. sentieri voleva fare. [Tor.] Modo com. Quante anime essersela E 3. Fecemi la vale di milizie, Far cavalli, facevano assai fare. Afa il uomini, e sim., vale Assoldarli Ogni uccello fa festa al Poi. 63. (M.) Molte terre fare Con le zanne, ch sicche potea hen fare Chi ben fa per altrui, E D. Purg. 5. Che ti questa eccellenti) gli antichi usavano di e percio fec egli cosi poca | Senso anal. con eli. 2. 209. Gl imperiali... fanno di nuovo oltre quattromila fanti. Ar. Fur. 8. 25. Cosi mando per elle {le viti) per lo tesorieri a far cavalli e gente. Segr. Fior. Leq. Due. Val. Lett. 2. 601. Egli ha mandato Raffaello [t.] Esprimere. Il far 500 Guasconi fa il quarto. — ne trovano in Lombardia. o scusare quel che si 2. 70. (C) Noi vi a difenderla fa, ma di chi la Poi. E fa questo re carica). 41. Operazioni sulla ed ha sconfitto molte volte i baroni e la gente del Gran Cane. [Val.] Pucc. Centil. 7. 54. E fecer popolo, ed un capitano. Sto-. Aquil. 2. cielo come He di Francia fe gran gente. E 28. 27. A Laterina n andar di scoperto Con quanta gente allor poteron fare, [t.] Far gente, in gen., Raccoglierla intorno a se, Adunarla a un fine qualsiasi. Chi non ha piaghe, se piazza ; dantista, che in accademia. [Giust.] Fare la massa di un esercito, Adunarlo, Congregarlo tutto in un luogo. Serd. Stor lnd. 1. 137. Fece la massa di tutto l esercito alla villa questo mezzo che farai? [t.] schiere : Disporre le Fare la prima comunione, la B. Cerch. B. Montap. 1 Ghibellini, fatte le 40. [t.] Eleggere. [t.J nome, vennonsi a ragione quel che vuole ; Firenze e sotto l operare, vale Deporre, Perder Un matto roba, fortuna. Prov. Tose. 35. 10. Non si mi fece chi la dal Turco. [Camp.] Mil. M. gode. (Altri ha il merito, altri usa e abusa.) E 251. Chi 9. 89. Vietare a soldali chi si sta. — E il farsi far le spese (guardandoci bene) e anco piu faticoso del guadagnarsele. chiegga o no a noi, uomini fanno la roba, non la roba gli uomini. (L fa per arme Faccia. D. 3. 15. Jt.J 109. Il primo scudo e il piu difficile a fare. E ivi: Tutto sta nel fare i primi paoli. (Cominciare Slor. Ne ci fu poco ricchezza e d ogni cosa.) un affare. Cecch. Stiav. 2. fece mille. [t.] indeterminato. 160. [t.] Di marito fa terra, la moglie fa carne. frode. — 3. 120. Andar... uso di bestie o altro. — Far la frasca, per fare, // dubbio e intell. carbone, far acqua. [t.J Far esprimente lo starsene a cio solletico, Impressione Fur. 8. 27. Alle mie giuste voglie. |t.] = Pallad. Gemi. 14. (C) e di cavalli in ogni lato, Verso me, quanto potevan farsi, 179. [t.] t donnaccole, Crist. Instr. 1. 31. forse: Non fanno a Tenerli presso di se per venderli o mangiarli. —Sasselt. Lett. 420. (Man.) Tuttavia el trattato con Cristiani e con Mori che la mangiano (la carne), donde ne vengono loro molti danari, fa loro parole, o in scritto, Giudicare bestie.[G.M.] Dei bachi ordinarono fa nulla. Non ha mio contadino ha fatto i bachi, e gli hanno reso piuttosto bene. 180. fi.] Fare in senso di Rendere, coWagg. Far salvo, libero, lieto, dice piu che i verbi analoghi, Salvare, Liberare, e sim.; dice efficacia d atto deliberato. Vang. Gli altri fece salvi. D. 2. 10. Farlo pietoso a questa soma {ch ioporto). lame procede da raggio che clic sa, o che gli voce del non con lo fatta, o taciuta. Bocc. carita. persuaderlo. Adrian. Corred. 3. 5. Fascia con drappo gli occhi al suo destriero, Accio il timor non lo taccia men forte. E 23. 63. E tanto offusca ed aggrava la mente, Che per lo piu t Feceno per Fecero. Nann. Buonarr. Novell. Etrur. 2. o nero. spiegati, e in padri fanno insolenti i figliuoli. [G.M. gente, che... Car. Lett. ined. quanto che l uomo cogli troppo. — Troppo? F ne cose d obbligo e di espresso che non e mica un grullo. — Ne farebbe (de grulli). 181. [t.] Rendere, coll agg.; Ver me si fece, ed Verb. 607. Federigo II. tu non Notificare,; ma rendono piu determinala l idea. Era fatto manifesto il nome di lui. Vang. Vestimenti quali curandajo sulla terra non intramendui, Infin che faccia Giove : Un tuo capello non in alcuni de significati addietro E : Faceste vano il precetto di Dio per la tradizione vostra. 182. [t.| Fate che seggano... giunchi. Celi. Oref. 440. uno, dice parola Guarda il calor del se. non entrerete nel regno de cieli. 183. il tempo non specchietto. 194. o uso nuovo. Vang. Fece noi Ecco che quel che rincarato gentile, Se vuol ornata inganno o danno arrecatogli, ma fatta per viaggio. [t.] Se Facieno ver Facevano. ch egli e aperti al cielo). E (A/.) Digli da mia parte Della sua palma, sospirando, letto. 181. Fare, se l infinito, a cui e aggiunto, e [t.] Il mondo sta talvolta l affisso. Petr. Son. 183. {Man.) 11 cantar nuovo, e 1 pianger del fatto e del giudizio. fanno risentir le valli. Pass. 229. Acciocche la confusione, e la infamia del peccato brutto il faccia risentire. Bocc. g. 6. n. 53. Egli e un buon una sua parola fa ravvedere Messer Geri Spina. 183. facevano creduto) il fanciullo. E appresso Vang. Facendo consiglio i Tratt. [t.] Fare alla ecc., per crederlo. E appresso : Tal e servita; e cosi fu 35. 4. (C) Felice agnello un infinito, piglia in certi costrutti il significato di Rinuccio abbia faremo arrosto. — : Facciamo a dire, a quel di Virg. Laxislaterum compagibus... vale Diciamo, Non ci togliamo, ecc. Cecch. Dissim. i. 2. (M.) Facciamo un poco Eur. 6. 131. Egli e V»a rondine non fa primavera. non ci torre i bocconi di bocca l un l altro, e Farai, Fara, ecc. Nann. Verb. quell uomo, quella cosa. Lat. parole, il signore. [Val.] Fare del a parlar chiaro; cosi la non puo andare. [t.J II modo coni, e Facciamoci chinava ad abbracciar li piedi dimostrare ; nel senso che Farsi porta idea fa oltra due semplici ridotti: quello... capace vivo nel medesimo di bocca. [t.] Fare il 218. tanto Farei. Nann. Verb. 630. Bojard. g. 7. ». 3. (M.) Farete di far porre una statua di cera della sua grandezza... |t.] Don Gio. Cel. 60. Fa di abitare non a diletto, ma a sanitarie. E nel medesimo senso talora, ma men coni., non colle Per Fee per Fece, [t.] dall infinito, ma col Che seguito dal soggiuntivo. Bocc. g. 6. proem. {M.) Dioneo, e lagrimando, al passo, Che : armi da fuoco allorche nello fieno le nostre novelle, che tu sacerdotessa e guardiana Del tempio molte. g. 8. n. 7. A queste farete che voi diciate bene e pienamente i desiderii vostri. E g. 9. n. Pred. Seg. 37. (Man.) E mi rechi un presto si fa da cena. Rendere, colsost. Vang. Fammi com sollecitudine del pastore buono fa che i lupi fa. D. 2. 5. Per agnelli. [Sei.] Gli antichi usarono di anteporre la particella A all Inf. essere stata in vigore appresso Fare o allegria. fa a stacciaburalta, conoscere, Fare a nodrire , Fare a sapere. Il simile e V. Fare puoi far bianco Diz. del Littre). Se ne hanno esempi anche nei quattro, cinque e secentisti, e forse vive ancora tale maniera se n e fatto secondo che si dice, fece come fare (sollint. o espresso significa Operare, o ricevutolo, seco il fece sedere. 2. 23. di lode fate? Che arte diciamo: E quando tale arte che altri sappia, Far conoscere. Operare che altri conosca, ecc. vi trovavo, forse forse.... 66. maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan becchini, sottentravano alla bara. E nov. 3. 3. Ma ancoramolte vittorie sopra li Re saracini e cristiani star tra gente allegra, Vedova 4. E fattolsi chiamare, e famigliarmente Comandare che lavamenti fanno. Cr. E nov. 4. 7. Comincio a pensare..., e far loro vedere il suo difetto. E nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla, parecchie tratte gliene fece dare. E nov. 16. 10. D ira e di Come deriva in ambasciata; ma suo. [T.J Chi non resiste 1. 1. La qual mi fe rispondere che... non volea da se partirla. [t.] Vas. li. 201. Cappella, la quale gli fu fatta dipignere da Michele di Vanni. — Hucell. Tini. 1. 6. 20. (M.) Questo e un modo di farmi chetare. 188. [t.] Fare con l infin. per lo piu porta il terzo caso, ma talvolta anco il quarto. Farlo rendere conto, Fargli, Far che lo renda. 189. [t.| i Fare, quand e cnlVinf. e con un pronome, il pronome precede al Fare nell uso vaglia in genere quel che 2. 19. Con tanta sospeccion (sospetto) fa irmi (mi fa ire) Novella vision che a se mi piega. — Un gran poeta vivente: Una generale, o sieno essi mantiene uno di meno), Nann. [Val.] E 1. La roba non e che che sia per accadere. nulla da perdere. — A che a me stesso pesa. E 28. Fara venirli sa far fuoco, sa far venire a parlamento con se). 190. [T.J Coli Inf. Non di fallo, come azione, ma d impressione passiva : Far piangere. e fecela molto lealmente. [t anco chi non lo vuole deliberatamente, ma e cagione di questo. 191. [t.1 Fare coll Inf. in relazione a persona. D. 1. 31. Non ci far ire Domino, quam la giovane. —Far grano ci farebbe? Modi di Ed 166. [M.F.] Farsela e i mutoli favellare. [T.J Modo da notarsi distintamente. Fu e dice: Che fa tu mi fec io in quella Nel Bastare e d notabile. Si sono lasciati fare (vincere, soverchiare, ingannare). 192. Fare che, per Guardar bene che. Lasc. Gelos. 2. 2. (C) Ma facciam che uscite, si fara esperto, o sim.). ora (cioe, guardiamo bene). [t.] Accompagnato dalla negazione : giacche a rattenere vuoisi talvolta piu forza che a t ha o farsi ) il diavolo Vang. Non poteva egli fare che questi non morisse? 195. JT.] Fare coll Inf. in relazione a cosa. Carlelt. Viagg. 2. 375. Acciocche il vento non porti via quella 1 Farien, Farieno per Farebbono, de — La Fam. Farla a uomo che faccia piu parti. nel vincolo della g. hanno una medesima vostra famiglia fate concorde, se non chi dice mutazione [t.J Modo sing., dove la cosa quasi personificata nulla possono osare contro gli quella pace Che dietro ai piedi di siffatta guida (Virg.), non avrebbe fatto difficolta. — mi si face (si fa cercare da me). 195. [T. | Modo d invocazione, e talvolta di diffidenza. Dio faccia che... 196. Puo ne significhi, merce di tal esclamazione poco pia. liern. Bim. 1. 102. (M.) Puo far la nostra Donna, ch ogni sera Io abbia a stare a mio marcio dispetto, Infino alle undici ore andarne a letto! 197. Faccia egli, maniera fagotto. 178. valore. Fare il fare se voleste [Val.] Dant. Purg. 25. (C) Ivi Faccia egli, io le potro Pred. 11. § 2. Soddisfero. tu, Fate voi, a modo d interiezione, vale Pensa tu, Guarda ino. Cecch. Assiuol. 5. voi non fa niente, E : messer Rinuccio e diventato Nann. Verb. frutte, biade, e 48. [t.] Di forma e fece un maestro 4. Io non posso badare un ora: fate voi, e m ha Giudei co discepoli che i viaggi, segnatam. di venuta insin qui a favellarvi. 198. 1 Facciamen io altro, dicesi quando uno vuol accennar che non puo fuggir di fare o patire qualcosa ; ed e maniera de comici, che oggi non senso si usa Quaest. leg. i.(M.) Volete voi che messer quel tale infinito ; come prima. (Parla della necessita indocili; Lasc. Spir. 1. 1. Facciamene io altro: ma tu in di Panane. [Giust.] Fare le Modo vivo in altro senso, di chi nega di fare Nov. 77. fatti, e sim. uno quel che pure far altro ! (cioe, tutt altro che (C) Israel Calandrino... per certissimo di moto verso un Tose. 130. Chi le vuol Tutto debba a Calesio traghittarlo. Certi si fecer; sempre con o panni recare, a lui non fossero arsi. E 8. specialm. di credenza (fede, prendine prova) Con lui mi fei. Vang. in Giov. Farsi presso alla nave. = D. Purg. 27. (C) Fatti ver lei,... E Par. 9. Ver in prigione. 168. [t.| suo voler piacermi Significava. Bocc. A zonzo per veder di t E 44. Maturare, Stagionare. Dio. Fior. Hai. 353. 7. Dant. Inf. 8. Dinanzi a ristringendo il pensiero alla opera di fango.[t.] Nel Farsi presso o indietro, e siiti., A» anche Valt. corrispondente, Star vicino o lontano. Onde il Salmo: Quantum distat ortus ab occidente, longe fecit a nobis iniquitates nostras. 200. [Fanf.] Farsela vale Fuggire, Scappare. Francesco ha ucciso Antonio, e poi se l e fatta. (Modo atto, risponde, Chi si confonde Farsi innanzi, Accostarsi, Approssimarsi. Mori]. 19. 59. (C) Un certo influsso sopra i sottoposti cieli. innanzi a veder quel che intero fu in uso capretti Genova, 631. [Camp.] t Auv. Nov. i. 9. (G) Avendo provincie, avea di fine acciajo. Dedicare, Consacrare. Castigl. Corteg. 4t. da non fa al a gia per addosso. [Val.] Sold. Sai. 2. innanzi, disse: Compagni, tiratevi indietro. 202. Farsi, per Spingersi avanti. Bocc. Nov. li. 13. (C) Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per li capelli presolo, con tutta la cassa il tiro in terra. 203. t Farsi innanzi in una cosa, per Profittarvi, Farvi progressi, e sim. Bemb. Lett. ined. 1. 2. 263. (M.) Ho infinito piacere che Filippo e Vincenzo e Pandolfo si facciano molto innanzi nelle lettere e latine, e greche. 204. Farsi innanzi, talvolta per significazione di Sfida e Contesa. Ar. Fui: 27. 91. (M.) Ma s egli e alcun che voglia dir ch io le [t.| Far acqua, di una parola. 205. campana, come un cestone (di iu Fare e Stare, lasciando infiniti presso alcuno.Fior. S. Frane. 82. propria coscienza. far di fatti vuole, suol ha dato se medesimo ad operazione celestiale, conviene il fa. E g. 3. ogni sollicitudine di cose temporali, acciocche, fatto in se medesimo al postutto, non trovi in se nulla cosa di questo mondo. 20fi. Farsi a uno vale Bivolgersia lui per parlargli. Pelr. cap. 2. (M.) Fecimi al primo : o Massinissa voi. 9. in e per costei, Cominciai, non t incresca quel ch io dico. 207. t in sembiante. E ivi, 83. Far capo ad esso per ajuto, o consiglio. Borgh. Fies. 210. E fa 10. 1 sempre di te salio 36. si facesse a quelli che aveano il governo in mano e la riputazione,... Dep. Dee. proem. 16. (M.) Come piatendo alle civili, si fa il giudice a testimomi che nel caso intervennero per riscontro del fatto (cioe, ricorre, si fa informare). 208. Farsi, per Cominciare. Cecch. Mogi. 5. 8. (C) Ell e nobile, per partic, e vale Or elementi che tu hai nomati, vocale ne credi Gonfiarmi con un fll di paglia. Introd. Viri. 26. (M.) E per Facciamo. Nann. 18. (C) che se Gentil. 53. 53. Que Farisei.) [G.M.] Senso Le ingrassi a te (il gallo si narrare brievemente, se colui che favella non si Per Pubblicare, o Convenire. ma fassi da quello luogo che fa bisogno. Buon. Sat. 25. (Man.) Fatti dal di che 1 mondo fu creato Che Fare il messere un nibbio. 1. 13. E... manifesto per all altro, formandosi pianti. — diro:... Facciamoci dalla Gli han Facciamen io altro! Fannosi quando se n 209. Farsi da discosto vale Cominciare il racconto da principio, o quasi da principio, [t.] Piu com. Farsi di lontano, e Rifarsi o Farsi da alto; e prol. Avete a saper brevemente e sim. = Fir. Rim. 125. (Man.) Pero vo farmi un pochin da discosto, E mostrarvi le cose di piu stima. 210. balze dirupate, ancora in queste Bocc. Nov. 15. 7. (C) La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo. E nov. 23. 7. fi Lio. 2. e. 15. uscio, ne e in sentina (ogni cosa E gran nostra follia A quella finestretta far ci feo, Quandocolei cantava. Lasc. Sibili. 1. commettete? insieme; Convivere per lo non la lascio mai fare ne a uscio, ne a finestre. iNota modo. Bocc. Nov. 77. (M.) Postasi a giacer boccone sopra il battuto, il capo solo fece alla cateratta di quello (invece di dire (cioe, assai delle quali antiq. Farsi fuori, o fuora, come dalla finestra, o sim., vale Affacciarsi. Cant. Cam. 108. (C) Chi colla neve sollazzar si vuole, Si faccia al balcon fuora. t Farsi fuori di checchessia, fig., o altro, [t.] avvezzi ; che la collera E 95. Chi fece un, 271. Quel o di societa, tale, ch i la vo concedere A un che... Ambr. Cof. 5. 7. Orsu, del parentado con Ilario Si puote ormai far fuori, perche subito Che intende questa storia, non c e ordine Se ne to giu. 211. [t.] Farsi in senso di Avvenire o Venire. Lat. Fieri, rr G. V. 9. 72. 1. (C) Vii. SS. Pad. 2. 265. (M.) Non ti domando altro, se non che micertifichi che e fatto dello scritto che io ti diedi. (Lat. Quid factum sit.) 1 detto Podesta ammalali. — insegna fare, ma non le Ivi: Via, via, si vuol a te Su in casa a far Impers. Vang. Sia fatto a me secondo la tua parola. — Pregava che, se far si potesse, passi da gli ha fatti gli trastulli). voce dal cielo. — Si fece bujo su tutta la terra. — Si fece una nuvola. — Si fa nuvolo. — di quei venturieri Fare l altrui volonta, il (delle stranezze). —Ne ha per Divenire. Dant. Inf. 2. (C) Tal rinunziare (fecero che corresse, fa. oscura costa. E 25. Fersi le braccia duo di quattro liste. E appresso : E la E ivi: Noi credevano ancora e quella di finestra. 85. Fare di Incomincio a farsi piu vivace. E sema l affisso. Petr. Son. 270. (M.) Que duo bei lumi, assai piu che 1 sol chiari, Chi penso mai veder far terra oscura ? E Cam. 44. E capei vidi far di quella fronde, Di disunpegnare se. Fate Tose. 205. [G.M.] e ripidi monti... e piccolo seme), e si fece in albero grande. (Coll ln e ani. forma il.) [G.M.] EU. di pers. Fag. Comm. Si fara; intanto impara Si fece col capo). E quest furono contristati forte. — Facciasi fare. [G.M.] E iron. No bene, che a tutti 1 o sim. V. § 222). E 6. 29. E 8. Leti. 2. 424. ang. A che questo spreco a credere che non l abbiate a fare. 214. alla libera il Si fece forma, o sembianza. Car. En. 5. 871. (MJ Deposto in Padova, ed egli non il volto Beroe si fece. E 7. 639. Calibe in tutto fessi una vecchiona Ch era sopr n ho cavate di allora fosse morto. ST.I Fare terra Suoi piu si godono Nov. 21. Ut. (C) Masetto da Lamporecchio si fa mutolo. Stor. Bari. 63. Andonne alla che non corriam subito a infermo. E 69. (i₯.) Feceli vedere... come conveniva ch ella si a Disfare. Prov. Tose. un pegno di biancheria, 111. d impero e di creaiione. — Si vive in Cors. volevano far restare dalla Dea modo imperioso e Fa. Nann. Verb. 625. AW che si faccia. chi dimostra noncuranza o disprezzo. [t.] Farsi coll agg. Di mutazione piu o meno grande. Vang. Si fecero amici Erode e Pilato in quel di. D. 2. 21. Al servigio di Dio mi fei si fermo. [t.1 Vang. Vedendolo farsi tristo (triskm factum). D. 2. 14. Farsi tristo. — L aspetto del suo volto si fece altro. [t.] Vang. 1 vestimenti di Lui fecersi bianchi siccome neve. — Farsi pallido, rosso, e sim., non sottintende volonta che sia causa di quel cambiamento, ma tiene del fieri stare. [G.M.] 0 fare, circostanze 91. Non capi tutto la fanciulla il Fare. Nann. Verb. Faro. Nann. Verb. 623. Framm. Dicesi Non fare, che farne morto, (cosicche) molti dicevano e morto. U. 2. 26. Quali... Si fer (fecero) due figli Non fa ,(C) Sono nella mi fec io. Vang. Si fanno i tempi ultimi di quell uomo peggiori de primi. 218. E 3. 20. Mi feci, non della realta. Si fa piccin piccino, Fare tale o tale lucchese.) 201. 2. e. 24. t Fennon Prov. Chi pecora si fa, e due fa quattro. [t.] Renzo, e. 38. Chi campa farsi maggiore, sia vostro ministro. farei, Verb. 629. B. Jacop. non e ancora all insalata: Fa. [Camp.] D. Purg. 25. E perche meno ammiri la corpo ; se. 11. E cercar Fare una o delle Giunto all umor che dalla vite cola. [Val.] Fortig. Ricciard. 30. 66. Che di tigre feroce si fan bue. [t.] ti fa i tuoi di lui come gocciole di sangue scorrente in terra. — Si fara un ovile e un pastore. — Diede loro potesta di farsi figli di Dio. — Il cieco che al cieco si fa guida, ambedue cadono nella fossa. 220. [Camp.] fa. Prov. Tose. 2. (C) Facciasene fuori Cotesto Cominciare ad appartenere a quella. D. Par. 20. L altro che piu , o dieci scudi si fece Greco. Parla di Costantino I, che tramuto — fatto dell acqua di la faceva male 6. 47. E per Prender nuova Libero Muratore, cioe edificatore in arena. — Anche alt. L han fatto cittadino. —Il sacerdote, i genitori, i! compare, battezzando il fanno Da [M.F.] Assuefare, p. [t.] Farsi coll Inf. Prov. Tose. 245. Il mele si fa leccare, il fiele si fa sputare. [t.] Farsi dice prontezza grande a fare D. 2. 27. Fatti far cose. Far Nann. io ver fallo, Facciasi innanzi, e dica barca, tuoi panni.222. Pure colVlnf. [t.] Farsi ha talvolta senso a/f. a Lasciarsi. Quel proscritto s e fatto prendere al covo (si e lascialo sorprendere e pigliare da quella che chiamasi giustizia). — Farsi corbellare, Farsi mangiare Vittorino, e. 4. 3. piu l idea del lasciarsi che del farsi proprio : se non che e piu, in Baldovin. Compon. dramm. Siete semplice atti proprii quasi provoca il male al quale accennasi. Prov. Tose. 347. A farsi canzonare non si perde nulla (detto a chi vuole fare [t.] Idea non fara per conoscere, Darsi a dimostrare. Morg. 19. 93. (C) Tu fai liscia. che sospirare, ecc. sara ass. Farsi burlare. Cecch. Mogi. 3. 7. (C) Oli ve , che e si fara scorgere. 223. [t.] Di cosa dov e bagni e le trapianti Si fa venir male. 224. Farsi con Dio, Andarsene. Noncom. oggidi. Bocc. Nov. 6i. 12. (C) Fantasima, fantasima, fatti con Dio. Frane. Sacch. Nov. ibi. Fatevi con Dio, e di me non maledirli (dicono certuni). il/orjr. 210. Curradino, fatti con se Gianni di Precida fosse. Ha fatto alla guancia che si faccia con sicche per qualche tempo non vo nell altra vita. t In senso sim. cose criminali. 9iJ. teatri? Fate... Tutta la terra misono a bollire, che se la farebbono, che quanti giorni eli riavessero sano e salvo. E (Ebbe in senso di Essere. 5. 113. Avere a fare buona notte (cioe, andatevi, ecc.). 228. t Fa , all imperativo si usa che ovvero Oddo figliuolo di Roberto prime casate di via. Bocc. g. 9. ». 4. (M.) Fa , trova la borsa. che ti piaccia. Petr. Son. i medici lo |M.F.l t A far aggiungere qualche parola che lo Bern. gia far (parermi) soleano Beni. che dichin : poiche costui vuole Del male, a far ch ei n abbia... 227. A fare che 6. e. 4. t Fai n. 8. (M.) E a fare che ella il sentisse quando venuto fosse, in guisa che persona non se cuore (lo animano, lo incoraggiano). [M.F.] A che fare? Perche, Consumarlo. Nov. ant. ; o pr. stormento Gli domando un face accenna ne fa il autorita si muovano a chiamare i poponi melloni. [t.] // tacendo questa e quistion da chi nega l utilita o la tratto Rispondo: tre carlini. sim. altri. Mecenati? A che fare? fr.] Per che farne? — Onori, ciondoli, Li fece. D. 2. 31. 229. citta edebolissima di muraglie, facendo Al piu al piu. Magai. Lelt. fam. 18. Sono modo bene. E poi. Piu di circa 200 persone : questo di 60 in 70 a il muso, il viso dell preso parlilo invece di No, no, non fate cosi. Vit. ini. —Gitili. Lell. 4. 1 Non fare, Abate, non fare, penosa mandra 98. Per Dant. Purg. 21. Gia si a dire, Mi faro a Al mio [G.M.] Far da cucina; Cucinare. disse: Frate, Non fa nulla. = Borgh. Fast. e ombra vedi. 231. lavorare. (Anco il disfare costa, per Mi feci. D. mandi; » vendicativi) . [t.] Far riuscire Contrapposto a Comandare. Prov. Tose. da se, e non corporali. [Camp.] D. Inf. 14. 218. Farsi, per a uno filosofico; contrario di Patire. Fortig. Ricciard. 20. 18. (C) s accoglie l uno e l altro insieme (gli umori occorrenti alla generazione), L un disposto a patire, e l altro a fare. 233. Fare. (Astr.) Cominciare alcuno de suoi vincono Raderla; Fare questione Non la Luna. Lib. air. malatt. (C) Il disordine avvenne perche in quella mattina ed in quel punto faceva la al fuoco. (// freddo vien luna Fecesi gran procella di vento. volevo in Francia (di anal. a Fare giorno, causa. Cagione. [Val.] Fortig. Ricciard. costrutti del nel fr. antico (V. il 758. I favori de altri sensi che si verranno dichiarando.