il che ajuta a non roteare anch essa, e andar la notte per uso de naviganti s accende il lame. E in Plin. nel senso deWes. seg. Tac. Dav. un quelli il cui apparecchio illuminatore lo che si il faro da Tolomeo Filadelfo edificato sopra quattro basi di vetro, coll arte di Sostrato da Gnido architetto, (C) I descendenti suoi di e maraviglia ogni e scomparizioni od ecclissi; FARO. suo anch essa un faro da lontano le fiamme non naviganti, similmente... [t.] Giambull. Faro di Messina. 2. Fu preso talora per alcuni Lenti gradinate, polizzonali) : ne1 fari Si era condotto sino alla estrema punta di Iuzia, dove il mare la divide dalla pel corollario della notte in cima della la sua utilita in linguaggio loro Ottensund, cioe faro o stretto di Ottone. 3. [t.J Ass., di Messina. Dominii (come li chiamavano) di qua da-1 faro, di la. = Ar. Fui: 36. 71. e poi sempre chiamato quivi qua dal faro Signoreggiar ueiia Calabria parte. 4. (Ott. appi.) [Gher.] Fari a riverbero, a lenti, a scaglioni (detti da Stretto di intensita colla disturna: moto rotatorio continuo, Norvegia...; per in cima alla che fece Tolomeo nell isola parabolici, del faro mi piacque grandissimamente, pochi e, che siccome mosse per di lenii a gradini, che diffondono il lume di quello a fascio cilindrico, per cui poco diminuisce d mare. Slor.Eur. 6. 142. (C) piu perfetti moderni il sistema delle lenti e de specchi gode di Post. 430. (C) L altro quale la face del faro sembra citta a fare nel porto soggetta a comparizioni La torre de porli, dove S. m. Gr. *ap<;;. confonderla con una stella od altro splendore. [Cont.] Anticamente facevasi muovere l apparecchio illuminante. Bart. C. Arch. Alb. 218. 1. Quel torre va fornito ai specchi od anche sferici, ma di il quale per utilita de naviganti messe per conto gradi, e di varii ordini torre fuochi grandissimi, che stavano sospesi e camminavano continovamente, acciocche per la salute de fussino tenute in cambio di stelle.