FAZIO. [T.J S. m. N. pr. Scorcio di Bonifazio ; nel volg. par In questo Papa a da un tale cosi nominato, o dall essere cosa del nostro per bella 2. Esser Fra Fazio che Cecch. Dot. 2. 4. (M.) Spo. Fazio. Fa. Fazio a tua posta. Fazio sarei io, se io credessi. Onde Far Fazio alcuno vale Dargli ad intendere qualche cosa. Cecch. Dot. 2: 4. (il/.) dire a modo d altri. rifaccia i danni, o ass. Esser Fra Fazio vale Spender del suo per sollevare le altrui miserie, e compensare le perdile. Malm. 2. 6. [Gh.) Tu vuoi ch io doni per l amor tocca ; e a dir Fazio che rifaccia i danni? Boltar. Not. Ercol. Varch. 1. 154. Quando altri vuole Fazio, che solea rifare i e maniera, e in acconcio de fatti suoi, si dice: Che!, son Fra Fazio? che sia, dopo tant anni, giusto [G.M.] Fag. Rim. Le tose, valeva Uomo semplice, o pro di lei rinato Fra alcuna fatto fare, dal fare danni? E ivi. Il pagar del Dittamondoe anche noto e certo Chea voi non di Dio;... Che?, son Fra cio non ardisco ; Ne voi restar dovete allo scoperto. Voi non siete fra Fazio. Ivi: Io flnor feci da fra Fazio, e i danni Tuoi toccommi a rifare. 3. [t.] Fazio degli Uberti autore lo speziai si sa di citato col sempl. nome di Fazio.