FIGLIA. [T.] S. f. Prole o Pisistrato. [t.] E 3. Filia, aureo lat.; in un Iscr. Fia, come dicono i Con mia figlia. Vari, s s accostano, che rammenta il gr. *uw. Un altra Iscr. Feilia.cAc comproverebbe la com. orig. di Filius, Jer. Lam. 3. Mise nelle sedea. = Tav. l uso tra Figlia e Figliuola, V. i §§ seg. a Figliuola, che sempre dice dell ma d affetto, piu comunem. i genitori, o [G.C.J Goz-z. Serm. 8. Maschia [r. Prov. Tose. 128. Quale discendenti, [t.] D. 3. 26. E HO. D. 3. 15. Non faceva, nascendo, ancor paura o figlia, la tua fede doverle apparecchiare dote ricca troppo). E 6. Quattro figlie ebbe, e ciascuna reina, Ramondo Bcrlinghieri. — Nel seg. oggidi porterebbe l art., giacche tra il pron. e il sost. e un epit. D. 2. 3. Vadi a mia bella figlia. — Ma, parlando, diciamo: Ecco mia. Ven.; e altri dial. ci mia, Ha per figlia, figlia., Di mia figlia, A appone e l altro voc. 2. il pop., e quasi La figlia di Latona. E in Tose. Nel plur. sempre l art, ea Figlia e Maria). [t.] Gen. Le di Parigi. |t.] Marz. Vengo di Sion. Ecce rex luus. Tulle nostra, figlia, femminina, segnatavi. della specie umana. 32. Anna (in di piu eta o autorita mirar sua figlia (Maria), (E madre del saper, aggiunge Sion. Ez. e sposa. [t.] Paul. un principe): Veggo vender sua figlia. Virg. Nec te miseret nataeque tuique. D. 1. 4. Il re Latino, Checon Lavinia, — Delle diff. che pone Rit. (C) Donarvi mia Greci. |t.| D. Conv. i. Tose. 125. Figlie da maritare, Fastidiose da governare, in Hor. Europa, rapita dal re degli Dei fatto bestia : Pater, o relictum l iliae nomen, pietasque, dixit, Vieta furore. In il.: Non della fiiviiiila, pur sentivano che di figlia. — Figlia di famiglia. V. Famiglia. 3. Delle la madre, tale la figlia. 0 padreantico (Adamo), A cui ciascuna sposa e figlia e nuro (nuora). E 2. 29. Benedetta tue Nelle (tra le) figlia d Adamo (o a Figliuola. = 0. Purg. degli uomini, delle io voglio A lai padri figlia d Abramo, che Satana lego. Ps. pareva figlia di nobile foresta; vanti della speranza, giudizi, o Signore. Vang. La Uso rei. [Camp. | D. d Aronne. i. Di giovanetla in gen. Piu com. a Fr.; a noi, in questo senso, piuttosto Figliuola, non accennandoa bellezza, majale marchigiano. [t.] Hor. Tu, come Buona figliuola, Povera figliuola. Pule. noja I. 10. Pisa, Che Io pur non vidi mai gia figlia d Alfeo, d Anche quando e tit. 3. Firenze, bellissima figlia di 294. La entrambi o iron.): Figlia mia, figlia Tass. Ger. 7. Erminia chiama Padre il buon vecchio, egli a maraviglia, dell ignoranza e La figlia al padre (per t ha salva. — Ma segnatam. nel ling. scritte pers. cielo Tanto contenta di (o. se quelle condizioni manchino, per cel. ora si dice Figliuola. [C.C.} carav piuttosto che Cara figlia. 6. moglie di lui, delle figlie Par. 33. Vergine madre, figlia [t.] La regina Didone te fecit, la Chiesa.) ripensare alla stessa. Is. Figlia [t.] D. 3. 10. sempre anco la gente colta 22. (la luna). Virg. Solis filia (Circe). (Anco i Gentili, errando nel mare (Tiro). [C.C.] Car. En. di venire nel nostro secolo appresso a Circe. E la Jer. Figlia di Babilonia, Babilonia (D. 3. 9.) Figlia di Belo che arse... Nojando, ed a Sicheo ed a Creusa. 8. del tuo figlio. (Genuisti qui mi fa pensare al a nazione. Vang. Noli timere, regine avevano di Figlie di Francia, poi delle Madame. Onde Esultino le figlie l iride, le generasse; e, cosi intitolandole, gli erud. di Fr. [t.] Figlia, nel Piani."- V. Figlio. In gen. [t.] Figlia di re, di stirpe regale, anco che non in atto regina. Ps. Filiae regum. 9. non intendevano d alludere ai tit. che in Francia le filia quelle braccia ardite, Ch abbracciar le donne, e giovani e vecchie, d un popolo, snn figlie di quel popolo, suoi turcassi (filins phuretrae suae). ling. bibl. Figli della Terra. di enotte gli uccisi della figlia del popolo mio. Is. muove occhio per cantare ora Tu (o Gerusalemme) e le figlie tue. noja mi fa 7. Usi mitol. del reni mie le figliuole de Morg. 16. 38. (Gh.) piu beila figlia. 5. Arno Osanna. E 2. 20. (D Noi. Marsilia, posta in terra gallica, figlia ) Datura, D. 3. 27. E 22. Colui ch e padre d ogni mortai vita. (Sol et homo generant hominem, Arist.) [t.J Malach. Ebbe moglie una figlia di dio straniero. —Lefiglie di Mnemosine, le Sante concetto rispettare il nome, i doveri figlie Di quella selva, a la riverenza era indivisibile dall affetto. Pero