FORCHETTA. S. f. Dim. di Forca. (C) Furcula, fio, e fra l altre 3. 4. 11. A me Salv. Granch. 1. 2. (C) Eh forchetta, Forchetta, 1. 1. Metti forchetta d 3. Per Legno biforcato. Sen. Pist. (C) Aveano forchette d intorno e di sotto, che metallo, con piu rebbii, col Per simil. Frane. Sacch. punta di forchetta; con affettazione di alzare e reggere la il in punto di sceltezza, o troppo cerimonioso il gambo Becar. 7. (Mil.) § adolescenzia, e quando viene crescendo in su, ghigne alla forchetta del fio. 5. Per Quel piccolo strumento d argento o d altro le sostenesse. 4. che io smarrii il mio vivanda per mangiare con pulitezza. Sulv. Spin. 2. lo schioppo per prender bene cose tutte per camera, e tra l altre il suo forzierino, dove e tiene e che parlano in punta d ariento. Buon. Fier. E detto altrui per ingiuria. vien voglia Di veder se per terra Fusse rimasa almen qualche forchetta, Cucchiajo, o cosa tale. tutto levava gentilmente con una in yen. Aureo lat. 2. coltelli e le forchette che si (Mt.) Che il mio Becar 23. 12. Quanto si poneva in bocca, Lasc. Sibill. io ti so dir cavezza. oro. |Fanf] Colazione in forchetta; quando si adoprano cibi, che per mangiarli abbisogna la forchetta. 6. [t.] Parlare in Op. div. 106. (C) Nota lo stagno, i figure appropria ; imagine tolta o dal soverchio acume, o dalla delicatezza che richiedesi a maneggiar cosa d ariento. [G.M.] Segner. Crist. punta. Cecch. Donz. 2. 2. (C) Oh to su, povero Lapo: In tua vecchiaja avvezzati a parlare Per supplica e per punta di forchetta. Salvili. Annoi. F. B. 3. i. il. Questi delicati e leziosi, le forchette e i cucchiai di forchetta. Magai. Leti. 11. regge sopra una Instr. 1. mi smarri, o per parlar piu in punta di forchetta, quale s infilza la di Monlecuccoli. (Fanf.) V. Forcina, Forchetta. Strumento a guisa di forca, sul quale, piantato in terra, si posava 3. (C) Sono ancora le la mira. sotto al fanciullo nella sua 8. 8. (Olir.) Strumento ad uso che Pittagora aggiunse all abbicci lingua de bambini nel taglio dello scilinguagnolo. (Mt.)