FORCELLA. S. f. (Anat.) La bocca dello stomaco ttesso. M. ^fdobr. P. nelle mie forcelle. stomaco dove finiscono lingua parlera N. 8. (C) E siccome di mangiare zucche, melloni, lomie, umiliache, pesche, mele di slate pettignon gli che 1 pasto non la forcella o per lo caldo fegato raffreddare. E 10. Che l uom senta la forcella leggiera, perciocche non si possono ne mica cuocere appunto insieme. Tes. Br. 5. 41. Ma quando egli (( / leone) si cognosce pose. 15. Per caldo, per e tutto consumato dentro alle sue forcelle, si gli fa noia, [t.] Cresc. 3. 24. Forcella del petto. [t.] i orcella, del petto anco de polli. In certi volghi, la forcella del petto del pollo buttata in aria, secondo come cade, prenunzia il sesso del figliuolo. 2. Forcella del pettignone, lo stesso che Forcata, Forcatura. Ciriff. Calv. 4. 105. (C) Forte spronando, l asta alla forcella Del a digiuno per lo grande Fauci. Mor. S. Greg. (C) Ecco io ho aperto la mia bocca, e la mia le costole; e talvolta Lo 4. Forcella della gola, lo slesso che Fontanella della gola. Varch. Stor. 9. forcella della gola con uno una veste lunga increspata da capo, e s affibbia alla 265. (C) Il mantello e o due gangheri. (Parla del lacco.)