GATTA. S. f. La femmina del gatto (V.). Bocc. Nov. io so che qualche la si madornale e si delle favole colla gatta. Nov. ant. 90. 1.11 topo si nascose tra la farina, zampa, [t.] Giocosamente invertito a la crostata. Frane. Sacch. Nov. 83. Feciono pigliare una gatta di quelle della casa; e tolto il cappone, ch era nella cassa, vi misono la gatta. 2. Fig. Dicesi Cervel di gatta (o di gatto) ad Uomo di poco senno, e dappoco. Cecch. Dissitn. 4. 10. Non mettersi ad impresa troppo a stare, cervel di gatta. 3. (C) Veggiamo se noi troviain (M.) Tra male gatte era venuto il sorcio. i. Altri modi, e locuzioni proverbiali piupropriamente cui s era mangiato il bolle non vi si accosta la gatta; cioe Ognuno sfugge i rispetto, come elle stanno. Cecch. altro di vario significato. Alla pentola gli uomini incolleriti; il che diciamo anche Non istuzzicare, quando e fumnia, il naso gatta che no» corresse a gatta pel lardo vale Andare ha paura, onde si io penso d esser giuntoai mancargli, o pure avendola, ne sia avarissimo. Cecch. Dissim. 3. o Volere alle mani impresa 22. la gatta. Bern. Ori. 1. quale!»» riparo. S. Voi volete andare alla gatta pel lardo. Andare a veder pescare la ribenda, ecc. (Fanf.) Onde Fare agevolmente dare a credere ogni vanita e sciocchezza, ed esserne ingannato; tratto dalla favola d ha la gatta, se la Perche ciascun, che quivi si galla, per rubargli intanto la dorma; Un occhio alla padella, (Man.) Andare le gatte in zoccoli. Esservi somma letizia. V. Zoccolo. Cecch. Com. (Mt.) Infino alle predelle Chiamare o Dire la gatta gatta a pelare. Muoversi come mangiato il cervel di gatta, o di gatto, guardi di quella gatta, che impazzato. Dav. Acc. 143. (C) Cosi dovea egli, in vece di morione in testa, portare un capo di gatta, di che si deono fui/gire che Avere o Volere la gatta di suo impazzamento. cervello, per impresa o trofeo vale Avere 3. Modo provero. Dani. Inf. difficile e risicosa. Palaff. 3. (Mt.) A questo tratto tu hai pur Simone: forse egli ci trovera 26. 49. Se tristo giuoco, topo. A chi con troppo voglia, Venga, io l Che, come si suol dir, E 2. 28. 6. aspetto, e questo ghiotto scioglia. pericolo.) [Cors.] Varch. Lez. T. voler la gatta e il contrario del precedente. Ma/m. 12. 51. (C) Perch ai duello si rimane. Salv. Granch. 1. gatta di Masino. [t.] Prov. voler la gatta viene a significare non voler il ruzzo, il chiasso, il passatempo, il divertimento: qui usato questo detto per ironia non essendo il far duello uno scherzare col gatto. Car. Leti. Tomit. 87. la intende, ell e biasimata: ancora rotta la prima lancia col Camerlingo; ma fin qui si vede voglia Qual ninfa quell armi cola Masino, Che riprendeva veder la gatta. Cader in pie come la gatta. Ricever comodo da qualche disgrazia, o non ne ricevere almen quell incomodo che si temeva. (Mt.) Che colpa n ha la gatta? Galilei (Borghini), ecc. 302. (Fanf.) L altro (errore) ad altrui, senza che e per colpa di chi non (M.) S. Angelo non ha e par che i nostri qualche volta ne intendano manco. Ma, che colpa n ha chiamar gatta e vale Dir le cose senza meno un inassara e matta? cioe; Quando non comprare gatta in esservi, tolta, la colpa non e lauto di chi la si toglie, quanto di chi gliela lascia inconsideratamente in preda. (C) Chi di gatta nasce, sorci piglia o graffia, e se non gli piglia, voi... in sacco, quando non tanto alla non si possono celare, e figliuoli per l ordinario o patreggiano o matreggiuno, perche ciascuno seguiti i semi e l inclinazione della sua nascita. (Mt.) ballano, E voglion far andar galla, o alla gatta gatta, non mucia un mugnajo, Suoc. 3. Mettere alle mani l Dot. 1. 1. 2. se. 5, e alt. nonnulla; esci ad un tratto; Di alla gatta gatta. Chiamare o non sapete tener gatta Tanto il contrario io fossi, diro io, il 1. (C) Facciamo a dire il pane pane, e non chiamiamo la gatta mucia. Dio mi si dice di Chi e dinanzi mi lecca, e di dietro mi graffia; farina. Frane. Sacch. Nov. 199. amico di apparenza, ed e vero nimico. Serd. Prov. (Mi.) Quando la brigata non ha intorno coloro, di chi eli a ricercare uno di vuol uccellare si corica gatta morta. Baldov. Dram. possa prima chiarirsi di quel la gatta non e in vi lascia la gatta. E superiori.) di loro si benda, e Esser piuttosto d indole buona che cattiva. Car. Apol. 4._ (M. ) Non Gap. Chi far romore. Geli. e piuttosto mucia che gatta), ma per la briga che per suo conto v avete tirato addosso. Gatta di Masino dicesi ad Uomo che fa il semplice e non e. Malm. 7. 69. (M.) Guardate — Onde forse l Allori sempliciotto a il vizio e considerazione in ciascuno affare Volli tacere, e 2. Starsi acquattata, e la far capolino In ultimo vedete La Bisc. Annoi, ivi. (Mt.) Non Fa la gatta di Masino, che chiudeva gli occhi la gatta, Che la fatica (Chi fa il semplice o lo svogliato per piu insidia.) — Varch. Ercol. 86. (M.) Cecch. Prov. 43. [Val.] Fag. Rim. 3. 86. 11 finger di dormire e un v e qualcun, ch ancor gatta di Masino, Per dar animo a topi a poco a poco.Far la gatta morta vale lo stesso che Fare un grand uomo in qualche esser soro; tolta la simil. dalla gatta, che quando cosa, buontempo, tralasciando quel che morta sull aja vichi della siepe, aspettando il {mondato di gittarsi sopra la preda quando men si teme. Belline. Son. [t. | Buonar. Fier. 66. far la gatta morta. Ceecft. Stiav. 4. 5. Perche, sebbene e fa La gatta morta, da quest acque chete Ti guarda. Ratta ci cova. C e 3. 4. (C) Oh to Covare, § 13. Fir. Nov. 238. (C) Per certo che egli mi convien vedere donde nasce questo tanto fervore e questa tanta divozione; qualche gatta Che colpa n o boncia. 7. Che girandola debol sonetto. [Garg.] Non portar cova. gatta forse s intende non vuol pescare la ritrova, Vedendo entrar appare. 7. (Min.) disse: qui gatta ci cova. [t.J Prov. Tose. 75. Sotto consiglio non richiesto gatta ci alle cose il suo tempo. Gatta inguantata non prese mai Come facea la la gatta apparato e troppo agio si mette alle cose. [t.J Prov. Tose. 277. La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. Del richiedersi cova. (D insidia o che l uno ; e 2. p. 198. Non dovea ne tacerlo ne addolcirlo con un verbo meno odioso..., perche inflno gli idioti dicono che la gatta s ha a la gatta? ci cova. Varch. che pericoli sta saldo, e 5. 1. (C) Poi quando ne sapesse dir parola. Malm. e pericolosa. Car. Apol. i. alla topi. (Istinto, forza fatto al Caro v ha messo alle mani una mala le gatte in zoccoli. Aver o mogia. Farsi vivo. Malm. poco, o adagissimo. Rice. Calligr. (Mt.) [t.| Prov. Tose. 207. Non fu mai dell orso. (Q Andare (M.) L affronto che avete dell educazione.) [t.| Modo quasi prov. Cecch. Samar. 1. 3. Non gli darei a medicar la gatta. A medico da non se ne fidare. Non trovare o Non sacco. 5. Gatta cieca gatta. Non trovare o Non esservi, ecc., alcuno. Ambr. Furi. ad uno una mala gatta da la quale oltre al luogo che egli mi dette ad intendere, non trovai ne can ne gatta che me a pelare. Dargli impresa difficile 2. i. Perche della sua schiatta Non v era, morto lui, ne can ne gatta. Ogni gatta vuole il sonaglio. Ciascuno pretende d apparire e ne scrisse (della zanzara) non inganno o malizia. V. , se ogni gatta vuole il sonaglio ! insino alle monache voglion far le commedie. Pigliare 100. (Man.) A voi che gatte a pelare. Mettersi o (C) A casa ti avevi ardua, e da cui possa venir male o noja a chi la fa. Leti, ined. 2. 263. (M.) Fate ogni se. 1, 2, 3, e del signor Giuliano, ma non pigliate gatta a pelare. Magai. Leti. Scient. 249. (Man.) Se del precedente. Varch. Suoc. 5. galtone, cioe Simulare d mestiere, pensate se io m avvisassi di pigliar, di chiappare uno degli altri pelare. [t.] Modo fam., anzi volg. Prendersi di queste gatte a pelare; impresa tediosa e d inutile difficolta. qui la Malm. 11. 5. gia per lui (perche egli Sport. sotto volse per non vedere i topi. o l invidia lo rose. Tanto va, o sim., la gatta al lardo, ch ella vi lascia la zampa ; e si dice del Mettersi piu volte ad un rischio che alla fine vi non volle la Dire la gatta muda vale torna senza riguardi per alcuno. Tenere ella vi lascia La e la gatta si mangio sproposito. Rim. buri. 184. Tanto vo vendere Gatta in che poi, Dice il proverbio, paese, i topi ballano. (De nel medesimo signif. Pataff. 4. sua figlia. Le inclinazioni naturali pappa s avvezza, Che l e cotta la bocca e la gorgozza. Tener gatta in sacco vale Occultare un segreto. Allegr. o Non pigliare gatta o gatta. E 2. (C) Pur converra frullare Dove bisogni, mando in questa lettera un e stata questa? gatta ci gatta in sacco; Parlar liberamente, La gatta al lardo, che un occhio alla padella e uno alla gatta. Aver riguardo ed il peccalo. 105. (C) sotto Io facevan fare un occorrere, Proceder cautamente. Morg. 22. 100. (C) Io vo ch ognun coll arme indosso cioe Ua colui che e uno alla gatta. Ch 50. 8. (C) Ci cacciano c e fatta. l scir di gatta morta una gatta di piombo. Muoversi 1. 19. (C) Tu la vedresti uscir di per convien fare. (C) [t.] non e (C) La gatta bisogna, a uscir di gatta mogia.Tendere o Comperar gatta in sacco, osim. Dare e Dire una cosa per un altra che senza colpa della lingua, A Prov. Tose. 128. Quando eh e sia (V. Comperare, § 11). Ambi: Cof. 5. 8. (C) E perch io non va al lardo la zampa, sacco a persona, vo che sappia Tutta la cosa appunto. Pros. Fior. Borgh. Lelt. 4.. i. 166. (M.) Non credo sia bene comprar gatta in sacco. [Tor.J Dal. Lep. 85. Quanto al custodirle, e venderle egli ci averebbe pensato, ma che voleva, ch egli le vedesse per una cosa mal custodita e ecc., ne can ne e Giuoco fanciullesco dove uno Esser a fare a gatta ceca come si dice, gatte a che lo sfuggono, e il chiappalo si gatta si dice del Lasciarsi a gatta cieca dicesi del Fare un tal giuoco fanciullesco. E fig. Magai. Leti. 20. (Mi.) I signorini venivano su piuttosto mucia che gatta. studiasi e a nasconnarella col signor Lorenzino... Anche si dice II giuoco della cieca, e La cieca, Chi ha bendalo gli occhi ; di che V. Paslor fido, alt. lampeggiare, quasi somigliandosi al girasole 3. servizio che potete alle cose gli antichi Dizionarii. (Vian.) 6. (Agr.) Testa di gatta. Specie di Mela cosi detta. Magai. Bini. [Mt.) Per trappola in cucina a dir pesante Testa di gatta e la leggiadra Russet, Che bianca e rossa in rubidetlo ammanto la gatta. Onde Non di dentro, Subito [Mil] Occhio di gatta. Gioja di color cangiante. Celi. Tratt. Oiefic.cap. 6. Questa-sorte di rubino era grosso, e tanto limpido e fulgente, che tutte le foglie che se gli mettevano ad ogni accidente che possa certo modo di (C) Mi parche dia in o all occhio di gatta.