t IGNOSCERE. [T.] V. a. est, credituitt est. Tanto poco il poemetto della Pulce che orig. dice ch e non ha il senso gen. di Perdono, e accenna propriam. al non voler conoscere della colpa per quindi punirla, al ignoscore, Essere indulgenti a noi appunto Jgnoscere> per Ignorare ; e aureo lat. ; ma l passa sotto il nome Quando l uomo il suo di parole: Nossent peccatum ignovisse. Quest idea e sottint. negli sentire Irz. Ignota peccata, [t.] pari, aurei. Lo fa col suo Ter. Ignotum est, tacitum furia tua. Qui non puo intende fare inquisizione e punire, che si mostra inchinevole a ignorare. Lati, ha stessi. V. Nelsenso conosce, Dio l ignosce, cioe Perdono ; ma quel che fam. dicesi Chiudo un occhioo gli occhi. Quindi in Quintil. Nobis volerla quasi credere. Prop. Juppiter, ignosco pristina Ignorare, § 7. — perdona, [t.] Ter. Ignosce ; solo Tenere per iscusato e Condonare; vale altresi Perdonare e Rimettere. — Cavale. Pungil. 61. (C) di ^iig., fa un giuoco peccato... aff. a Condonare, pretto valere Ma per estens. vale non orat, conlitetur, purgai. Hai qui i tre gradi della penitenza cristiana.