IMPARADISARE. [T.] V. a. Empiere di gioja simile a quella del paradiso. D. Par. 28. (C) Quella che imparadisa mia mente (Beatrice). Bui. ivi: la rifl. Usasi specialm., per iperb. ed e verbo formato dall Mettere in Paradiso. = Saiv. e da essa l avra preso Dante, non essa da Dante. Ne vale soltanto autore, [t.] Edella lingua viva, Oraz. 5. 55. (Man.) Fruiva quella dolcezza e quel giubbilo, che sente l anima che si deifica, e s imparadisa alla fine. 1. Att. e Imparadisare eletto, f r.] Una lettura, di piacere vivo ma e mettere in paradiso; fam., Un odore che imparadisa. S imparadis iva a sentirlo. 3. Mettere in cielo con lodi e onori. [Val.] Fortig. Ricciard. 9. 19. 11 far male e vergogna, E no il mutare figura e divisa : Massime qui, dove niun si sogna Che noi quei siam, che il mondo imparadisa.