AUSPICE. [T.] Sost. m. e f. Nel senso stor. rom. agli Dei auspici dell impresa. a manct te pronuba.) [t.] Auspice adattare i suoni pindarici legge, Cic. (Che osservavano gli auspizi celesti in portarla.) 3. vittorie capi dell imprese militari e auspicii che facevano i su tutti i popoli gli civili, Auspice viene (Man.) Udisse le parole degli Auspici gli Dei, qui e in parecchi de seg. come Agg. della pubblica felicita, Pacai. — Ann. 11. I. 7. v. 480. (Gh.) al poeta, auspici. 2. Auspici della alle corde latine. [t.] I galli auspici delle romane Bellona in vece mia. (Bellona riportate, Ptin. i. [t.] D ogni [t.] Giorno auspice [t.] Faceva desperandum Teucro duce et auspice Teucro, Hor. = Parin. not. Op. 1. 208. (Gh.) Surga, ebbe Amore, E pronuba la 5. il matrimonio da parte dello che conciliava [t.] Auspice, il Paraninfo, sposo ; siccome Pronuba da parte della sposa. = Ar. Fur. 19. 33. (Gh.) 11 matrimonio ch auspice Auspice lui, la fortunata mole. moglie del pastore. // Caro confonde i due titoli. En. 138. [t.] Auspice, la Musa E del tuo maritaggio e del tuo letto Auspice fla Dall uso del prendere dire Iniziatore d imprese. nell Megera delle nozze tra Edipo e Giocasia, Staz. 6. opera che s inizia. Nil sacrifizi Tac. Dav. Auspice suono di gioja, Claud. —Auspici di sconfitta : le campane forzate a suonare bugiardamente a vittoria.