BENVENUTO. [T.] Dal Pari, di Venire si fa questo modo dacco(dietim e d augurio, il cui gli ocebi a Dio, e venuto in buon punto. Ovvero: Egli e il benvenuto, Disse : 0 Vii. 1. 262. (Man.) Al Disse Morgan te : tu sii orazione (Dio liberi), con feste 8. viene gradito a me. Morg. tu sii il benvenuto. Esso rispose : Madonna, voi siate la ben trovata. Benv. Celi. Vit. 1.12. (Man.) Alzo complemento e: Siate ben venuto, disse : Signore, io ti ringrazio con tutto il cuor mio ; questo mi e molto caro e sia il benvenuto. (Del figliuolo natogli.) Quindi Benvenuto N. pr. d augurio buono, come Buonaventura, Benivicni, Bentivegna. In senso fig. di cosa, Feste sante! — Carli: Dare Sia la benvenuta (parla ironicam. della tentazione ; m» Essere il quale io dissi: Benvenuto e benvenuto, Far con parole e con se ne vada). 2. Dare Oli. 21. k. (C) Con sentimento di ehi, scorgendolo giu da, com e per lettera, con una 1 atti tale saluto. Segner. Mann. convenevole, il gli gia arrivare, 15. pubbliche dispendiose a poveri Nov. benvenuto, /foce. malcapitati. — Si da il benvenuto a donna e a piu d uno. |t.] Anco a cosa, ma come personif. Benvenuto il nuov Gov. fam. 40. al maggio benvenute, oh [t.] Domin. anno ! — Oh Feste il benvenuto. — Benvenuta la carestia! dicono gl incettatori. 5. che benvenuto. [t.] Si puo o Mal capitato, Venire in buon punto, d utilita e di piacere, o in gen. Aver buona ventura in tale o tal caso. Benv. Celi. Andreuccio mio, 12. 114. (C) benvenuto, come Bene farlo il il mio nome. Rispose; Benvenuto saro io questa volta per te.