Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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Voci del dizionario

 

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CENA

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



f.E!VA. S. f. Aff. al lat. aureo Coena. E fig. [t.J Giorn. la sera. o Ordinare la cena vale E si gli mando dicendo che vo abbiate fatta cena colla merenda, o piu Varch. 3. 26. Si trovo St. 1858. p. 228. Vide in una pietra grande d anello l iminagine di Tiberio scolpita. Red. nel. Diz. di AvPasta. (Mt.) Sarebbe un grande utile se la Dare pan per cena ad assai brodosa. furbi. il. [51.F.] Non potere cena. cena o la cena. Apprestare [t.] Dice il Tassoni che a certi sonetti il Petrarca rispondeva Dopo cena, come lavoro di poco. 2. Il mangiare che si fa Arck. in un convWa cena, avendo certi altri giovanetti che piangevano ; e lui gli •confortava dicendo : noi andreno ( andremo ) a cena con Dio. — Petr. cap. 9. (Mt.) Leonida, ch a suoi lieto propose Un duro prandio, uria terribil cena. 3. Cena di Tieste. // nolo fatto tragico, rammentato a denotare la rappresentazione d ogni atrocita. 4. (Teol.) Cena, ass. [Ghir.] Si dice dell ultima cena del Signore cogli Apostoli, nella quale istitui l ogni occorrente. 7. Dare Protestanti adoperano questa voce nel significato di Comunione eucaristica. il qual vi ciba. Apoc. ; la Comunione. La gran Cena disse Dante per la SS. Eucaristia. (Fanf.) 5. Cena del benedetto Agnello, fare un bagno e nobilmente il disse Dante, Par. 24. (C) 0 sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto Agnello , [t.] Cena del Signore, eucaristica Ad coenam Agni. 6. Comandare Bocc. Nov. 54. 3. (C) Dar ordine che sia portato in tavola il cibo da mangiar per cena. Bocc. g. 6. fin. (M.) Prestamente fece comandare la cene del mondo. 8. sian preparate le cose da mangiare e Augustissimo Sacramento dell Eucaristia. I Cenare. Bocc. Nov. (Mt.) pranzo. altrui la cena, Convitare a Jena accozzare la o governassela (Mt.) Davale le piu belle cena. —Ordinare da cena, che Essere a sia sempre piu parca del A me convien questa sera essere a cena altrove. [t,] E a cena (sta cenando). — S e levato, E uscito da cena. 9. [t.] Far cena o Una cena. Invitare altri a cena. Tratt. Gov. Fani. 113. 10. Far da cena vale Preparare il cibo per la cena. Bocc. Nov. 12. 10. (C) Aveva fatto per la gloria de Beati, da cena. E nov. 89. 11. Che cosi facesse far da cena come Melisso divisasse. [t.J Prov. Tose. 110. i I. Porsi a cena vale Mettersi a tavola per cenare. Bocc. Nov. 15. 17. (C) E poi dopo molti altri ragionamenti postisi a cena..., astutamente quella meno a significare che 11 non Per cena puo valere anche Sull ora di cena. 13. [G.M.] E cena fosse, una sola minestra alcuno vale Essere molto a Chi >a a letto senia di che si cenare non e buono. [M.F.] inganno, colui da pan per cena a tutti. [t.J Modo fam. Dare pan per cena alle volpi; essere rosi furbo da fare stare a dovere i piu E appresso : La cena molte persone. Bocc. Nov. bene. Sen. Ben. frequentem. col desinare . Non riuscire a mettere mai insieme quattro soldi. Serd. Prov. 18. Modo fam. [M.F.] Pros. fior. Io ho paura che a cena l arrostisse, la cena del Salvino, che si lavava le mani, e po andava a letto. Oggi si dice: Far la cena del galletto, Un salto, provero. lui superiore in quella modo e a l etto.16. In cosa eena, tutta notte si dimena; cioe, non dorme. (C) Lo stesso prov. vale per lunga. 12. [t.J parla. Se politica vuoi dire Red. Lett. In molte complessioni si verifica quel proverbio : Chi va a letto senza cena, Tutta notte si djmena.