CI. Avv. locale, e vale necessita al nostro trattato, ma gli ani. It. Quici. = Si usa co verbi di moto e di voi mostrero a dito. u. e due, tanto del luogo ov e, o va colui che parla; Mostra che ci se ne o va colui a cui si que ferri. — Ci e non ci se n ne vada ne l uno esser cacciato, che non mi corrisponde anco all Une e oH Huc, a Illic e Illac e Ulne. chi mio marito o il delle caduclie cose, qui, prima che io m accorgessi dov io m gli si puo pareggiare.) 12. in amaritudine incomportabile, dappoi n. 9. (Mt.) Nella conclusione dimorato sono. Bocc. Nov. 21. 8. (C) Madonna, questi e un : ma io per me gli oggetti che sono operazioni. |t.J Ci ho perduto limosina. E nov. 23. 23. E nov. 43. 9. Disse allora la giovane: e come Non ci venire. — A potere albergare ? A cui il buon uomo rispose : andra molto tempo, clic io luogo si presso, che tu di giorno non che il voglia, perche dimostrare che ci abbia andare. [Val.] di questa verbi di quiete ; non mi ci mena, e con questo mi ci tiene. E un Ne, si muta in questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci con lascivia sordo, il quale un di e cosi agevole il riuscirne. Nov. ani. 85. 2. non necessario il ci ; chi consiglia di guerra e cavalcata, in genere facendo, m e Ani. Pucc. Gentil. 41. di ciascuno, che ci nasce, mettervi in pace. [t.] Ellissi. Ci ha dato dentro, Ci affezione, dicesi per gli aveva che bellissima sua madre non di Ulne o lllinc. 1). vale talora Al mondo. Eocc. ci sta, ma ci passa, 67. 1 ci venni per la sua vita, quanto puo, ajutare, e conservare, e difendere. un si fatto motto, che Con tuo danno ti ricorderai, sempre che tu ci questo solo Introd. (il/.) Naturai g. 3. ». 7. Come... sai diciamo : Ci vede. (Qui io ci siamo? Dani. Inf. 8. Io non credetti ritornarci mai. Cecch. Stiav. Non bisognava venirci si presto. Io ci venni quando ci fui mandato. Quando al Ci seguita i3. Io un Possente (G. C.) Con in tutto il tempo,ch io ci vivere. Varch. Star. Ci e indet. , riguarda madre a tutti coloro che ci nascono. 5. [t.] t Neqli ant. ha talvolta senso non di Hic, ma noi ci parliamo). 18. 1. adattare. [Cont.] Cons. mare, 54. questo stato (nel limbo), Quando ci (hic) vidi venire faccia mille migliaia di morti segno di vittoria incoronato. Trassero (hinc) l Dicci una parola, padre. E Adamo). = Bore. Non. 100. 16. (C) Io mi dotto, se io non ci vorro ne l altro ; onde convenga far ci conduce. Bocc. g. 5. volta feci. [Val.] Ant. Pucc. Gentil. 32. 39. Il popol di Firenze, poi che Giano Ci fu cacciato, non valse un bottone. i. [Val.] Di Tempo. Da questo punto. Vit. SS. PP. 3. 78. Non ci non ci sono in niun stato, trovandosi usato con tutti [t.] passato Beppe. Non solo dunque e nel ling. fam., certi modi. Per es. Amaci, loro, come in certe Tose. te, se l Orco liei Pleonasmo; ma non riemp. inut.,ch con noja cagione; e con viverai, del nome mio. E ragione e ci va. [t.] Mi ci son trovata a parla ; come anche forse poi caduto in quel laccio, (fa e l in renderebbero In molte terre e statuto, che pero determina meglio e volere una parte quando Lab. ci sta il vin buono. 6. [t.] Ci talvolta per Gli. Non e sta da confondere. Ci avevo una certa ha colto {nel segno, nell ; ma riguardando la pers. quasi luogo in cui alle voci de verbi, modo de Fr. e degli It. : Porre in alto ha uso frequente e varialo. disperazione (cioe, conviene guardarci). Non per a lui, a lei, ci determina, meglio. C. Pop. parli d Italia si fa, e sbaalio. 7. [t.] Questa particella corrisponde talvolta alla forma a cio, riguardalo V oggetto quasi come un luogo ; giacche la commutazione del contenente col contenuto e figura che si reca alla generale la luce degli occhi, in : Convien farci l abito ; Non mi ci posso 4. Io era nuovo in Se quando loro vorranno incantare si accorderanno fra loro che sia dato alcun vantaggio ma non in questo soltanto, dira, gli Verracci, Vedracci. Ci». (Mt.) [Val.] [t.] Non di luogo, ma di cagione, riguardato male. — Ci corre gran [t.] Non d idea effetto. Ci ho piacere, Ci ho gusto, Ci ho rimorso. — Ne dice capito, che io veduta non approssima tanto la intenzione, e l inf. ci sono Indelerm., nondi luogo, ma delle impressioni ricevute nello spazio, e quindi del senso stesso. Chi ha idea dello spazio. Cosi diciamo luogo bujo non ci vede. (Il Ci qui concerne il luogo.) Per denotare che uno ha la luce si scrive : Hacci, Stacci, (Mt.) Il falso piacer i. 3I8. La natura... comune e con mattezza, egli non nello spazio, e la relazione tra essi e l occhio. Cosi del Sentirci. 10. [t.1 Segnalarli, figurando ogni cosa come uno spazio il Ci ha uso generalissimo. Ci vuol altro. — Non ci e quasi il punto da cui differenza (tra questa cosa e quella). [t.] Ci crede (non a tale o tal cosa, ma in genere ha credenze domandar la moglie : che neg.: Non ci crede. 11. muove l impressione o altro che s approssimi a quella di spazio , ma di questi di ci venne per (in quell impresa). — Ci ha patito. — Ci ha consumata la vita. [t.] Non ce ne puo Vit. SS. Pad. 1. 27. emulo, non andassi, m ebbe menato, laddove [t.] Nel parlar fam. o in basso luogo l Pare che stia per un Ne, quando dicesi Ci ho poca voglia, Ci ho voglia. Ma il Ne, ripeto, dice un po meno, quasi una parte dell oggetto o dell azione di cui si parla. Per esempio: A ridere ci ho poca voglia (perche Lasceremo di questa materia che non se ne poter riguardare o rincalia.) Prov. Nelle botti piccole 10. Il che non allegria). Ma del mangiare di tale o tal cosa si dira bene : Ne ho poca Pred. 17. Sim. in D. ne li scampi, ma alcuna quantita di quel cibo. la. [t.] Pleonasmosim. al sopranotato del Luogo. [Val.] Ner. Sammin. 14. 77. Amor, se mi ci acchiappi un altra volta. Ar. Fur. 17. 39. Misero Per questa strada c e coglie! Mach. As. 1. Un certo cerretano, De quali ogni di molti ci si vede, Promise... = Bocc. g. 2. n. 1. (Mi.) Noi vogliamo andare a veder questo santo povero uomo mutolo e tutti non veggio come noi vi ci possiam pervenire. 14. [Val.] Cose. S. Bern 121. Quantunque l entrare in Ce; pure c e esempio che il Ci sta fermo. Fr. Giord. 4. (M.) E pero caggiono in queste scomunicali-ai..., e caggioncine assai.[t.] S. Cat. Lett. Ci l ha (ce l ha). 15. i Preposto a Se ne. Bocc. g. 6. che io mi ci vidi, della quale {novella) si contiene E g. 6. n. i. di diverso, ove non sia, e alcuno di tanto sentimento contato. Borgh. Fir. Dif. 277. tanto di quello ov e, fermassero alcuni..., che sino ne tempi degli Ottoni, e piu qua, ci se ne trovava. 16. Posposto alle particelle II, Lo, Li, o Gli, La, Le, tanto in signif. di Pron. quanto di Avv. G. V. 12. 113. (Mt.) questo e tale atto da non era di Qui. [t.J Lai. Hic, che per dare alcuno diletto a chi [t.1 Ma i Tose, elegantemente ci misi. Filoc. I. 5. E che questo sia vero, lo scellerato ardore di Biblis lo ci manifesta. Pass. tr. Vang. e. 5. Tutti quelli della loro arte fanno mala fine o mala morte quelle spume II costume Di intendasi del trattasi del prendere egli gli di quelle che io altra n. 3. Il buon uomo comincio a Sacchett. Nov. 163. Vacci nella fu della nostra giovane, che jer sera ci sentimento men intimo, perche non la ci lio, poiche noi ci levammo? [Val.] Andr. Lane. Eneid. k. 235. Digli altrui causa all effetto. 9. ci promise esser cotale. 17. [t.] Ci, in senso di Noi, congiungesiposposto al verbo, in a quello che primo a nell uso e forma dell imperativo ; e non secondo l uso il Segneri, per amore del numero, l adopra nella terza sing. dell indicativo presente per Egli ci ama. voglia o Ne ho diavolo 2. 26. Quando partianci (quando Ci, per proprieta di linguaggio, Unito agl infiniti de verbi si suole posporre. t Strano quello del Chiabr. Canzonett. 20. (Mt.) Ed apprese in ; e vi potessi andare. ci dar pena e cordoglio, della scienza s intende, il lo frappongono tra il Non nel vero). 2. li [t.] abitanze presso da certe dicerie il meglio e non vocale che abbia accento, suol Talora s affigge a un verbo , quando apparterrebbe a un altro. Coli. Ab. Isac. 109. (M.) Convienci guardare dal peccato della amore. Ma dire promiscuamente ci com. [t.] t D. 2. 27. Come Volemci star Tantalo non rise mai di 20. Quando si fa affisso dei verbi infiniti, questi si troncano sempre, come Parci, Darci. Pure ci ha esempio in contrario. Non com. (non puo gareggiare co* quell (M.) Ci sveglia e invita a orazione, pertorreci il sonno di tutta la notte. 21. Affisso porre l affetto. Onde il evenendo dopo tuia ci dare retta. 19. raddoppiare la sua consonante; eppero de gli occhi, tu Lab. debba esser dato. 8. religiose). Molto piu con la malora. Belc. Prat. Spirit. 175. ombra del primo parente (padre cosi in fine della terza pers. sing. del pres. del v. Essere. [Val.] Firenz. 9. 112. Ecci chi dice che di qua? (vogliamo noi starcene). voglia. Ma non e modo vivo ne soave a sentire.