DONATIVO. S. m. Dono; e che non richiedono le solennita denari, mobili, e sim., dicesi di cose manuali, come legali delle donazioni. E in Cassiod. — Tac. Dav. Stor. 1. mancia vennero alla Sassonia. o. signori... i donativi lor. parlo. E 216. Ogni volta che Ottone convitava Galba, alla coorte sua di guardia dava fiorini due e mezzo d oro per uno, dell orazione al re Nicoele: quasi pubblico donativo ragunato infinito esercito, se ne in segreto. Cas. Leti. 58. Ne fa a proposito alcuno ch io m intrighi in donativo. Buon. Fier. 2. 4. questo 18. (Mi.) Che fan gratis gli uomini a non secco, e senza prometter donativo, E assicurarsene, e dubitando the di Balzello, Imposizione. Dal. Lcpid. Isocrate orator soavissimo nello esordio come per beveraggio; il quale non doni.tivo, ma traffico facendo. 2. [t.] Di popolo a principe, o di governo ad 140 e 141. (Gh.) Quando 2I9. Gli Ungheriassuefatti a quel donativo ch e solevano trarre ogni anno, desiderosi d Salvia. Annoi, ivi. (Mi.) Questo nuovo principe non volesse piu comportarlo, accresceva Ottone con maggior 244. (C) Cos i Si dice pure in vece il concetto e spiegato da altro popolo prepotente. Giambull. St. vedde (vide) la qualita del donativo, s accorse che non era da mancia.