Inferno. Car. Eneid. 6. 290. Lago della Campania, d esalazioni gia tanto malsane che spegneva da l ombre. [Cam.] Bald. Naut. 84. Ivi, deriva dal gr. A, e "Opvts, Uccello : Acino, mutalo in E, come Versum da Vorsum. [Val.] Coment. Ant. Dant. Etr. 8. Mille travagli in negre et Yermts... laetitia,... luogo senza letizia, [t.] 11 lago d Averno, li essere Ventrata d A 1. 89. Attratti gli aliti pestilenti dalle lagune d Averno. 2. Quindi favoleggiarono Cic. — Segner. Fani. Slrad. UHM). |T.] S. m. Giunser ove Averno l eterne tenebre d [t.] Virg. onde Lucr. lo Viagg. 3. 402. (Gh.) Il Lasciate, Ercole invitto il can trifauce Trasse gli uccelli volanti sopra ; lo ha piar. Averna per alta ; e nel ling. erudito, e nella poesia, accennante a cose pagane, polrebbesi tuttavia. Ma d Averno per Inferno abusarono gVit. verseggiatori. 3. averno. = Targ. Tozz. G. Ab A... sine, bolgie serra Questo Averno di corte. (Quanto piu efficace chiamarlo : Inferno di corte !) 4. Di luoghi in gen. che esalano malsani vapori. [t.] Bari. Mar Morto, pestilentissimo Fig. Meni. Sai. 2. 44. era la bocca. sopra volando, fumo ed alito de lagoni non fa morire d li uccelli che vi passano Averno come accade negli averni.