CAREGGIARE. [T.] V. a. Non coni. Accarezzare. Se///» d affetto a pers. Bocc. Nov.11. 49. (C) Par loro esser degni d essere riveriti e con conviti e altre cose. Dimostrare piu li onoro e careggio a costumi cittadineschi, perciocche 2. De 79. (Gh.) Quanto Dio piu che hanno 350. Egli erano salvatichetti intorno abito. Pist. S. Gir. (C) non erano accostanti all usanze degli uomini ; ne li [t.] Bocc. Goni. Dani. 5. per fine il rendersi piacevoli altrui. M. V. 2. 22. (C) Careggiava con doni e con servigli suoi vicini tiranni. Bocc. Noi;. 79. 47. Molto affetto costante a taluno per careggiati dalle lor donne. Del 4. t Stimare, Tener I. 1. e. 11. p. linrj. e. 7. p. 37. (Gh.) Le cose tosto dale e trovate pare che l uomo non reputi care, cara una cosa. Cavale. Frui, desiderate, piu si careggiano quando si ricevono. 5. Tenere caro se stesso. Lai. Sibi Apost. I. 1. e. 11. Cavale. Espos. Simb. piacere. p. 79. (Gh.) Lo superbo ha Dio a vile, e all abnegazione di se. conlr. se careggia. t Dell Accarezzarsi, Cavale. Frutt. ling. 213. (Man.) 6. t Far parer cara, preziosa ad l uomo si care. E Simb. Apost. e le cose lungo tempo modi piacevoli, careggiavano. 5. Fatti tardi ci esaudisce, careggia li suoi doni, e non ce li nega, sapendo die le cose tosto impetrate, non ha altri una cosa. Cavale. Espos. Frui. ling. 7. 37.