Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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CARO

caro
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



CARA. [T.] Agg. Desiderato per suoi pregi, e voluto maggiore speranza. (orme) delle care del pregio, e il sentimento che ne segue, dall affetto, dall idea del prezzo, e gueslo dalla rarita o carestia. Ma gli e un avvilire la cara parola ; non avvertendo che i sensi lat. di a Dio ([Camp.] Avv. Cidi. Careo, non possono non essere stali distinti in orig. ; che la prima di Careo e breve; e che i Lat. cotto scrivere Charus sovente par ne notino l affinita col Xaipw de Gr. (C) (Non solo di parenti Libidinoso, da Cam, Amare; ma forse il primo senso di Camra era piu nobile e lode. V. Buono. 6. cari nepoii. — O. 3. a voci si. e germ. denotanti Da; eli. men coni. [t.J in de miei cari. = dicendo oggetto amato per pregi che pensatisi in esso, dimostra come qui l intelletto abbia la vita lunga, quanto per soggiuntesi un ma che altri sim. ; e come, i pregi essendo, o figurandosi, piu o meno grandi, l idea di Caro abbia gradazioni variissime. Differisce peru anche da Dolce, che, quando pure non sia meram. corporeo, non sempre e caro : quello denota una. qualita, questo un effetto sull animo. Pero possonsi congiungere, cara. [t.] Cara bestia, nel altro efficacia. [T.] U. 2. e prezioso pegno. — E abondevolmente sovvenute. Aver caro troppo (C) E quel che il Grandemente, Altamente, Sommamente. Gli ant. It. avevano Tracaro, quasi Oltrecaro. Familiarm., per enfasi, e ripetuto. caro vale Avere, Tener caro. Ed io Ilio caro — Virg. coloro, che avevano caro di il sogno che io ho fatto, Questo es. prova che, ripetuto, puo congiungersi in frase a 189. Faro noto quelle che Virg. Piu caro della vita. — irragionevole, direbbesi del terreno, che — Claud. Della luce. — Cic. M e piu caro che me medesimo. 2. l olendo il pregio dell oggetto caro essere sommo, la voce ha convenientemente uso relig. deve avere. [t.] Similm. bionda nel cuor si dolcemente. anime purganti orando a Dio, per se o per i vivi. hello li volle. Modo com. Bocc. per lo piu di maraviglia o di malto! A modo d esci., D. 2. 23. Tant e a Dio piu belle Donne, voi aveste a vedovella mia le Non D. 3. 9. Gli 2i. Fratello. — Virg. 1 esprimendo la elezione, aggiunge non timido di perire. [t.] Dei, dice Orazio; Cara prole degli Dei, Virg., ripetendo il avversario che non si curi. Segner. Pred. 2. I. (Man.) Quando fu scorto che egli (Lazzaro) era a Cristo si caro? Non fu quando insino alle sue sorelle medesime era solo che l abbia da Caro di Dio, per Caro Charitas aaCarus, di Caritas da 2. 6.), non e pr., come tra uomini Essere il caro d alcuno, perche Dio non e accetlalor di persone. o. Degli affetti domestici. Pelr. san. ii. (C La famiglinola sbigottita Che vede il caro padre venir manco, Pr.) o anche Gli e molto la cura del caro padre. (Qui suona e Amato e Amoroso: e anco a noi pregare o di raccomandare, in senso.) [t.] Bocc. Nov. 36. 20. suo} Cara pianta mia. E 16. Cara mia primizia. — Virg. (Evandro al figliuolo) Te, caro fanciullo. E: 1 — Cic. Di tutte le operar e piu soletta. (Diletto, cari petti (ielle sorelle dolenti. (Anche qui ha senso, in parte, di Affettuoso.) —¦ Oraz. Cari propinqui. — D. o. li. Per le mamme, Ter li padrie per gli altri che fur cari (in vita, ai caro Saper chi en (sono) ma donna piu cara (la Poverta, sposa a troppa.) 22. Di piu cara a me di me stesso ! 4. D altri affetti, piu care che noi non di carne a spirto era salita, E bellezza e virtu cresciuta m era, Fui io a lui men cara e men gradita. (Beatrice a D.) — Gradita essendo meno, accresce al rimprovero. [t.] caro di capitar male. 18. lo Chi mi t ha tolto? [t.] Caro agli I dimostrarlo, e porre cura per affetto. [Val.] Cellirt. Vit. 1. HO. mera cerimonia, detta o scritta sopra pensiero. Cosi suole in fronte alle lettere. [t. I Pub anche iron. o di cel. Quel di tante umilitadi, E, i Mio caro amico; un visitatore molesto, o un carme annanziatore di Cristo. •— — Prov. Tose. 134. Amici cari, Borsa del pari. (Pub non avere mal senso; cioe del non chiedere, del non s impicciare in negozi che facciano parere commercio l affetto.) di catti. — Di caro E chi mi resta Di lui bestie. [t.J li. Buri. Petr. Son. 3. = Bern. i. f. 1. (C) Care compagne, [t.] Car. Eneid. volg. 1. 350. Da lor si verbo, aff. a Mi piace caro Aceste, Quanto puo, caramente li accomanda. Dant. Inf. 15. che altri ci ha o e fitta... La cara buona E 3. 23. 0 Beatrice, piu o meno affettuosa, ma Caro — Cic. Caro [t.] fin non 0 caro duca mio. imagine paterna Di voi. (Dante dolce guida e cara. [t.] Cic. Uomo caro al popolo romano. — Oraz. A quest opera, a questo studio (del bene) avanziamoci e piccoli e mio agli strani. Col Di alla patria, cari a noi stessi. [t.] divino) a veder care. (Bello si ci e cara, ci fanno Se io ti son caro, e modo di si puo tingere del gemino nome dell affetto e della stima (C) In la mente m [t. | 1). 2. 11. vi e cara la patria, la pubblica stima, e sim. E secondo ilnot. d Orazio: caro cenno. [t.] la bonta Se vi e ha speciale efficacia: dice pers. degna di stima autore, scrittore, non si .E Inf. 32. (C) Vivo orrore? t noi. [t.1 D. 2. 14. Quell anime care (d Libido, di senso Vas. 8. Anima a caro, che vale Stimare senso aff. a Preziosa per sode e amabili qualita. = Bocc. Nov. 15. 7. (C) Una cara donna. Qui in senso di semplicem. Amabile. Bocc. Introd. 36. Riputiamci noi men care che tutte l altre ? E 44. — E 11. La sua a molto piu belle e [t.] D. 2. 30. Quando siamo. [t.] Cosi Cara persona, io avessi pensato che si i pregi delle pompe del mondo, ed di minaccia, [t.] o grazia appariscente. — Caro fanciullo, piuttosto la grazia; ma sempre con l idea di 390. Altri Dei sentimenti ci legge una d ordinario preponesi. Ma piu assol. a modo d esci, [t.] Tanto caro ! Virg. Tutta in Ascanio e caro, Gli e caro (dell amabilita esteriore). [t.J Son buono e caro, E buono e caro ; Modo fam. a die in Afflato, Grato 49. A me debb essere alla piu uff. alla rad. ; Sost. [t.] Di donna a uomo, o uomo a donna, dice amore. Quindi: Il suo Col Fag. Uhm. 3. 219. viso, 2. terz. 20. (Gh.) Cosi questa mia cara a morte piu caro Che 1 quella cara grazia consoli tra tutti i suoi memoria (segnatam. di morta ). Aus. Nomina carorum. — Commemoro Se hai caro te stesso. orig. non meramente corporeo. Caro, S. Gio. Gris. Compunz. 42. (Gh.) Dove sono sepolti i loro cari. £41. Pluf. Adr. Mi partii Dietro alle poste In questi signif. Gamra, ma anche d amici.) Tac. Dav. dee tener moglie. Cas. viti amali, dimorano continuamente con miei cari Se ti offese lo sdegno. Chiab. Vendem. ; tanto che ebhono ben (Gh.) 0 caro nome Che mi suona Talia. 7. Altro uso assol. e come Sost. [t.] Caro! esci. di carezza, se non sia iron. t.] Caro, lor caro (li rimeritera che queste notizie possano appagare super, a infer. sottintende preminenza, e puo tornare oltraggioso. Mio caro, Ironico. C. Pop. Tose. Caro, suonare rimprovero, impazienza. Caro mio, ancora piu. Caro il mio puo anco essere scherno e spregio. [t,] Caro voi, modo di preghiera impedimento. 20. Tener caro, puo, come tutte le parole d affetto o di slima, torcersi al contrario. Caro voi, smettete, andate per i (atti vostri.8. Di parti della pers., intendendo lei slessa, [t.] Oraz. Se cui grata familiarita sentiamo diletto. si copra bene di chi nell ingegno non Caro capo, ai Lat., e anche a noi, Cara vita, Persona cara. Dio mi conservi quel caro capo. [t.| Petr. Canz. Se gli occhi al piacere, perche sentesi il d Ani, cap. di donna diletta. [t.J D. 1. 23. Op. mor. 1. conservare. Altri fa derivare Videa piante (di Virg. mia guida). Jt.J Quelle care mani, che scrissero a me consolazione, che s affaticano al bello ed care che molto amai, Quanto di chi porta bambino o altra pers. amata. Virg. Caro oneri egli avra cara la nostra nave direbbesi che porta S Caro uomo ; io esser sol, che aver compagni? che, dimostrando come la pers. fa amare e stimare. [t.] fossi morto. Col Di e 2. 22. Ogni tuo dir, d amor m e con mesto affetto le morti che muovono da affetto e lo muovono. — Un caro addio. [t.] Cara lettera. —ESost., rispondendo. Ho la cara vostra. [t.] la curiosita del sereniss. sig. di Beatrice... di caro assenso Al mio desio, certificato formi (mi fecero certo ch ella assentiva). [t.1 Cari modi. Petr. son. Gli atti onesti e cari. [t.J Cara grazia. — Ma Non c e chi la !, denota sgarbatezza e goffaggine nel fare e nel son cari alla donna, che nostri, in quanto son egri gli si da un senso Tra le care memorie ed onorate Mi sarai nelle gioje e negli affanni (o donna). — La cara memoria, di pers. — Donna di cara cari (ex omnibus caris ejus). — Memoria cara , di fatti, anco di dolori degnamente patiti. [t.] Quindi non pure Care allegrezze, ma Cari affanni. piante , e le bene [t.] Chieggo un posto nella i suoi angosciosi sospetti pajono espressam. l affetto e l noto che tutto fa, nulla si d amore. 1 1. Delle cose, in quanto concernono la pers. [t.] Petr. Canz. Quel Cicognino, o raro Della Se Signor caro, dicono le alunno. — Discepolo. — Z). di cosa. [Val.] Fag. Pros. 158. E cosi connaturale e cosi caro il vivere, che... procurasi dagli uomini di prolungarlo. [t.] D. 2. 1. Liberta va cercando ch e si cara. Domin. Gov. fam. 175. Vende sua liberta, una delle piu care cose possegga l uomo nella presente vita. (Qui vale insieme e Diletto e Prezioso : di che poi.) siccome da Lubet (aff. societa, nessuna e piu cara di quella che ha con quali la memoria del benefizio [t.] D. 3. 17. Se luogo m e tolto piu caro (la mia I. . v. 31. piu cara la fede che la pecunia. T.J Le cose domestiche che non si ritrovasse il m memoria, come piu care da caro tanto .piu, Ctie adempito lascio quell infido, cari pegni di servatili, cosi fa che in slesse della donna morta. Petr. Son. Dolce mio caro 18. Ti prego, dolce padre al bene. [t.] Caro peso, amore presente, e di quello che con essi e con la virtu crescera. 12. Abbiam detto che l idea di Caro, portando il giudizio del pregio, accenna alle cose ititeli, [t.] D. 2. 28. Ne credo che il mio dir e gia visto qua e si distende oltre a quel che ho promesso). Petr. son. umilta in forme ti (ia inen caro (se troncavasi come le voci de sospir miei n rima. [Cors.] Dani. Purg. 26. [t.] Orazio al conoscendone o presentendone l utilita Roma, infin che tu non invecchi. — Caro libro, che si ama per pregi che accostino a noi. [t.] Caro e d affetto in se, il caro capo. — Ma dimostri bonta. [t.J Caro artista, di schiettezza amabile, di grazia affettuosa. [t.J Caro disegno, musica, lavoro d arte. D. 2. 10. (Di sculture insegnanti 252. un caro peso , in mi dilettava di guardare Le tien cosi vile ! (pregia per lo Fabbro loro (artefice Uomo caro a tutti, che coli A.) Col Amore) venne illustri cittadini di Romagna). cani che li poveri direbbe comunem. Avere, Tenere; si restate nella e cara. T.J Caro dono. essere intese. 15. Sost. in altro modo dal not., e ncll ult. signif. e in [t.] Cari i venticelli alla possonsi esprimere cogli Avv.: Molto, — Esci, affettuosa di gente accresce all opre, = Segn. Stor. 3. 5. Agg. prova scopre. [Val.] Algar. Op. 3. 438. Questi e altri simili tratti han pur del ghiotto e del din. Comp. 1. 21. dall verbi co quali s accoppia. CoZ/ Essere. Bocc. Nov. 10. 9. (C) II voslro amor m e caro. E Pr. 1. A modo di neutr., soltint. di che. Pr.] D. 2. A. Facciangli onore ed esser puo saluto breve, senza il nome sole, un paese di clima direbbe non gia caduto in sou io, e caro esser ti puote..., se domandi fama, ama educandole: allora a ma siccome nelle altre cose Fior. (canti ai vivi di te, dannato). CoWInf. [Val] Pandolf. Gov. Fam. Leg. e detrae alla premessa e piu caro fare bene a miei, che muletto... per la patria a l Inf. [t.] Vann. Canz. 2. Deeti esser caro Di farti a tanto ben nuovo messaggio. = Car. Lett. fam. 2. 215. (Gh.) M e stato gratissimo il conto che dimostri, Nel dire puoi far delle girate. Non perche L e caro di sapere, a rineontto, della mia, Le diro... Modo di fanno degno, e Care parole, 5. Assol. caro l onore ; Se la vita mia, se la vostra vi e cara. 18. CoWAvere dice piu cari, e dire. 10. amore all oggetto, non in quanto desiderasi, ma in quanto possedesi, conoscendone il pregio. Cavale. Specch. cr. T. 6. (C) [Cors.] D. 2. 29. Gli uomini dice gli animali che Natura ha piu cari. [Val.] Semi. S. Agost. 1. [Cors.] D. 2. 26. Dimmi: che e cagion perche me n ha reso (della guardar, d avermi caro? = Bocc. Corbacc. 192. (Gh.) Le indovine sono da loro visitate, chiamate, avute care, e in tutte le loro opportunita... sono caro (a Virg.). Le gradazioni se stesso, Peccare d abusalo amore di se. Jac. Tod. p. 19. str. 9. (Gh.) Uomo cupido ad avaro, Uomo ch abbia il core amaro, Uom che s abbia troppo caro, Non si diano a far de fatti. [t.J Bern. Ori. 1. 6. 2. Ed hai piu il corpo che Fortig. Ricciard. 3. 75. Or, nel senso not. al § ii. Se hai caro te stesso (il tuo bene vero). Di cose, [t.] D. 1. 27. Le chiavi (dell autorita papale) Che il mio antecessor non ebbe care. (Dice Bonifazio di Celestino.) -.— Bocc. Filoc. 2. 162. (Gh.) Caro figliuolo mio, non ischifare gli ammaestramenti di me vecchio; noi. sen. di caro, i li hai avuti cari e se. [t.] Ma alle spoglie caro a o altro pregio. che e prendono l un (C) Rispose, li avea cari (un presente di danari): e molto li guardo; e non certe piante. [t.] Quel che Inlrod. 53. (C) | Alani. Colt. 1. 25. Anco di grazia, vogliamo e comandiamo che... Fani, sovente di cel. o d iron. occhi diremo che Al geloso sua cara grazia. Col Che. [M.F.] Fag. Com. Ho caro che approviate il mio pensiero. CoWInf. [Val.] Pandolf. Gov. Fan. 88. Abbiate caro avermi... inteso e imparato. 16. cara, siccome si Perd. elog. cosa, in senso aff. a Desiderarla, suo libro: Sarai questa maggiormente li abbi, e Bern. Ori. inn. 41. 46. (Gh.) Mille once d oro avrei 406. Filic. Rim. com. 122. 17. Aver caro, a modo di neutr. Locuz. che fa quasi tutt un parte (Enea) ed al suo ; ma congiunge la riflessione suoi ti fur... —Petr. Tr. prezzo della cosa. |M.F.| Fag. Com. S ella mi vuol pigliare, caro l avro. = Dant. Par. 8. (C) (La gioja mia) Grata m e piu : e anco questo ho caro, Che tu (Beato) la scerni rimirando in Dio. D. 3. 15. (Al trisavolo Figliuola mia, io avrei avuto molto piu caro che tu avessi avuto tal marito, quale a te, secondo il parer caro campagna ? Bocc. g. L. Mor. 6. Avro caro, il ne altro. t.] Da pur Care speranze ; ma Tien caro altrui chi se troppo feroce, nondimeno aveva a piu care. t.1 La novella furto, avrebbe avuto molto caro che io a lei cari, apparente sconcordanza, che e pero Segr. fior. nov. Comincio a pigliar piacere degli onori e intrinseci che lo scongiuro o aver caro d essere laudato intra gli uomini, [t.] Cecch. Comm. 201. Che mio frate! non abbia Piu caro d sim. senso. 9. Segni L arte il sanscr. l (Gh.) Ma Caro amico pub essere Queste anella le portavano Queste spoglie mi s e star saldi col pensiero in qualche stravaganti accidenti. [M.F.] Avro le pietre e con le anco: Avro caro vedervi. (t.) Domen. Facez. 6. Vendete si sciagurato cavallo, se non avete Oraz. di Grato; gl ingrati Piu chiaro riesce il neut. nell [t.J D. l Inf. [Cors.] conforme alla logica. Cavale. Espos. Simb. Apost. patria). [t.] Sali. A pochi p. 291. (Gh.) Molti molto piu hanno caro li loro [t.] verbi. JT.] Cic. fratelli.19. In senso sim. Avere cara, anche di vivo, in per cosa cara. Machiav. Op. 5. 191. (Gh.) La nobilta... piacere, aff. al piu com. la sua gioventu fosse p. 374. (Gh.) Per paura caro che, avendosi a trapassare il modo, lo trapassassero i suoi e non la plebe. Cas. lett. Gualt. I98. (Man.) [Val.] l anima caro. [t.] Ma cara e piu diletta La Beati). Non che a noi, questi. [Bianc] Nel Senese. Aver di caro e di grazia, Non parer vero, Ottenere appena o a fatica, [t.] In altri dial. Aver da [Val.] pitti: Allobianc. Albert. Canz. Corazz. per di grazia, nel senso del tuo tra l altre note familiarm. Aver Car. En. 12. 1030. (Man.) e piu nobile ed evidente. E dice, forse un po meno che di grazia, la difficolta della cosa. i In senso sim. [t.] Frane. Sacch. Nov. 224. Quelli della bastia con caro di vedervi, [t.] Potrebbesi balestra danno loro addosso canz. « 0 Cicognino ». caro potersi ricogliere senza troppo al suo maestro.) — Virg. Avere stima e affetto, e cari amici pub esprimere grande conservarsi l oggetto. Bocc. Nov. — Alle api, i fiori. Aver caro una caro un bastone Per gastigarlo. Amare e (Gh.) Io ve ne ringrazio, raffresca, e tu raccomandagli che Petr. Cani. 29. 5. (Man.) Oh come Principe. =Benv. Celi. t. 1. imagini caro amico ! — nemici del nome Hai., e questo avvilisce). Anco di cose. [Lamb.] Amaro, tiello caro. (Sano, e nel pr. e nel fig.) [Val.] Ant. Pucc. Gentil. 37. 40. Gente, che l mal far tenean caro. 21. Tenersi caro, lai. Sihi ancora che gli paresse che Tenersene. Gar. Lett. 1. 6. tener grandemente cari coloro, della e tengomi caro d essere caro a voi. In altro senso. Bocc. Filoc. 3. 243. (Gh.) Io mi terrei oltra misura caro per piacerle, che per ninna cosa desidererei tanto parte certo terreno; a certo terreno poterla servire. (Qui Aversi cura, e potrebbe significare, anche Francesco). — Ov. 0 moglie, piu fido e piu mio, Utile piu, piu grato assai, venne. [t.] Jer. iron. Con grandi, se vogliam vivere cari e Caro.) — Caro, che porta l idea di pregio sentilo, e piu Pe cari amici e sanno, n la repubblica ciascuno di noi. e ben altro osservi, caro.II. 14. Ora de senso aff. al noi. di pers. al § 8. [t.] Alla bestia il padrone e caro. [t.] A certe bestie certi cibi son cari. 50. 20. (C) E tienla [t.] Ma d animali non si loro e piu mi sono degli uomini verso di quelli. bestie, con tr. ardilo, ma 48.1 quali (alberi) dalle care Uf. 179. (Gh.) De quelle in graziosi abbracciamenti. IVal. Per quanto timet. — Fig. Quei ch hall caro Piu che il freddo il calor, come il granato. [t.] Le rugiade care ai fiori. — A certe piante o caro nel sentimento, piu cui lungamente e 1 caro semplice, non si direbbe di 2.1). Fig. [t.] Sanazz. Arcad. non Catul. Piu caro degli occhi. ha tenerezza. Caro Dio ! [t.] in Ch io metta il nome [t.J Tass. Ger. umano quasi pio. altri. Tass. Ger. 16. 9. primavera ; Caro al P., cantandoli). E 13. = benigno. 2I. S belle.) Mentr neanche nel verso; la sensi di c.el. e d iron. [t.] Cosi Caro signore, pronunziato a certa maniera, dice tutl altro che carezza o rispello. — da come si dice, pub tu ne e nel sua sanita). E e questa ciccina pe tuoi denti. [t.] Care pazzie! — Gli e un caro i figliuoli: Cari pegni, dell per denotare cosa eccedente o sconveniente in modo molesto: [T.] Caro quel desinare ! — Caro quel fardello ! 28. nome, anco 1.8. (A Virg.) si tronca dice e care Fossin (fossero) Sicur per Sicuro in B. 2. 9. e 96. si convenia. [Tor.] Bed. Ori. 1. 3. 14. (Man.) [Val.] Machiav. Op. Comm. 2. 4. = Morg. 18. 44. (Man.) Car signoro. Guill. Leti. 11. 21. (C) Poiiz. St. 16. {Man.) [Val.] Pecor. Proem. 7. Poliz. St. 20. — caro. cari. — Il caro Ma 312. Car patrizi. — Col femm. Mach. Comm. 3. 6. Per quanto ho car la vita.