fece vedere Chichiuio cuoco a lai. aureo Coquus. Colui che cuoce le vivande, Cuciniere. Bocc. Nov. 5. 6. (Q Di de doni di Dio. diviso a suo la terra : imperoche E nov. 39. 8. Il cuoco gli mando convilo reale. ella e cagione quale egli fece pordavanti alla donna. Dant. lo stesso che Una ne cuochi a lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaja La carne cogli uncin, Šperche non galli. Malm. 2. poi un guatlerino in grembiul poi non fu minchione ; Perche bucar sentitosi n un fianco, Si vedcle prima uscirne uno^slidione, Di 18. Il cuoco anch egli bianco. Red. Esp. nal. ci manda la carne, tavolo talvolta in un sol piede e.cosa verissima; e la CUOCO. S. m. Ajf. al Currado Gianfigliazzi cola nel pian di Peretola. [t.] Salvin. Batrac. Fari conti sema l oste). de mortali pel provero. [t.J Prov. Tose. 65. le pignatte, Con acconcimi varii e condimenti. [Cont.] Fiorav. Spec. sci. i. 10. Quella golosa arte del cuoco, arte in vero che non e degna d essere coni porata sopra cuochi per lo il manicaretto , il di molte infermita. 2. Locuzioni tinello Formano i cuochi, ornando dicono.) JT.] Benche ci fia de la minestra). ([M.F.] Dove molti metton mano a una cosa, la non suole riuscir bene.) [t.] Prov. Tose. 66. Tra 1 cuoco e il canavaccio non e mai inimicizia. ([A.Con.] Persone che han di bisogno l una dell altra, se la I troppi cuochi guastano la Dio 69. Che le gru dimorino i cuochi. (Gli uomini abusano quelle sole (galline) varie vivande Col condire si guasta.) Una ne pensa il cuoco, una il goloso. Prov. che vale Inf. 21. Non aitrimenti i pensa il ghiotto, e un altra il tavernajo (cioe, volg. 519. Ne cio che Cirijf. Calv. 3. 99. (G) Prov. Tose. 153. cucina (o cattivi dovizia; Ch una ne pensa il cuoco, una il goloso.