DICITURA. [T.] S. f. Scelta e congegno delle voci e delle locuz. nel parlare e nello scrivere. Ha men ampio senso di Stile. Bisc. in Lelt. Sani, e Beat, fior. pref. (Gh.) Cose... che non alterano in verun conto ne Quindi anco pi. Pallav. Stil. degli autori. Salvin. Pros. tos. 1. 82. Ornata e forte dicitura. Magai. Lett. fam. 2. 66. La nobilta della dicitura. Pallav. Stil. 74. (Man.) Altera ed inusitata dicitura. [t.] Chiara, Semplice, Eletta, Elegante. ^Pros. fior, prefaz. 37. (Gli.) La fama del nostro... Galileo Galilei per le sue scritture toscane, di cui non meno e vaga La grandezza della tragedia, da acuti i pensieri. (Vaga non e ilpr. di quella del Golii.; bella, piuttosto, perche conveniente maesta prese. 2. i 1. 197. Con dicitura d oro (Aristotele) d ogni cosa discorse. (Aurea si direbbe, non d oro.) E Dis. ac. 4. 51. Racconti,..., con vaga, schietta, naturale e ben fabricata dicitura tessuti ? (Qui il fabbricare non entra.) E Casaub. 176. L oratoria dicitura none necessaria per tutto; e vi ha delle materie die per natura loro rigettano l adornarsi, contente dello insegnarsi. E 10. la dicitura che reconditi ed piccole favole e da ridicola dicitura, per essersi cambiata dal satirico, alla fine s ingravi e al soggetto.) Salvin. Pros. tos. Modo di dire, Locuzione. la dicitura ne il sentimento 145. (Man.) Diciture traslate. 3. t Per Diceria, in senso di Arringa. Lucan. (C) Fu mandato Cesare nella deretana Spagna, per far dicitura alla gente.