EQUIVOCARE. [T.] V. n. Intendere che Si, non rifl., ma quasi (delle decime) al sig. della voce appropriata a ma dica altra cosa. Scambiasi voce Angeli, quale leggesi nelle scuole, o paia approssimarlesi di senso, significare un idea, un altra fatta lettura (nella dottrina degli che sono o paiono equivoche, nell usarle, ma seqnatam. nell si confonde, Equivocando in si specialm. l intenderle; ma non sarebbe itnpr. anco nel signif. dell adoprarle. But. (C) Equivocando, cioe pigliando lo vocabolo sotto varie significazioni. Ott. Com. Par. 19. 654. (Afe».) Ed e equivocare, quando per uno vocabolo si possono intendere piu e terza avvertitamente o no, in che e uno animale (atrabile, uno pesce, e una stella. Pallav. Sior. Cono. 1. 644. Commette sofisma, equivocando dal senso collettivo al distributivo. 2. Non di voci, estens., lo sbaglio che vien gia da = D. tv. 181. Non essendo l altra e un equivocare. noi esaminate, convertibili ; il prender Tuna per le due proposizioni. fr.| G. Gal. Sagg. Par. 29. (C) Perche tu veggi pura La verita, che laggiu intenderle. concernono dunque il senso di seg. Gli es. voci che nel suono le rassomigli, e e da taluni non bene interpretata, dando alla abusarne. Galil. Lelt. Stacc. 8. concederebbe la diverse cose, si Equivocare da cosa a cosa. Anche Tra una e un altra cosa. 5. Quindi, per ma, per estens., di proposizioni, dall equivoco; e, per piu estens., sbaglio in gen. Ma in questo senso gen. non e da parola Intendere, applicata agli Angeli, (Man.) In questo ci fermeremo, e gli anderemo resecando al vivo... col mostrare... quanto sia facile l equivocare e l ingannarsi. t Col sia posto o Porre, parte riemp. Varch. Stor. 16. 638. (Man.) Benche il Papa avesse profferte spontaneamente, che ne senso umano). liellin. Son. 249. come cane, luogo Cosimo, egli non voleva osservarla, dicendo che s era equivocato.