soc. A. Voce o la parola e e lettere puo essere equivoca. L quasi ugualmente adoprata a significare due idee, 11 genere dell anima, come taluna delle principali parole di in Boez. Univoco, nome applicato le azioni. La confusione delle oggetti della medesima specie o di differente, come Animale, che o mal adoprata). E 149. del polipo e del cavallo ; Uomo, che sinonimie, o del pr. col di quella pers. singola umana. Equivoca ogni voce o locuz. che puo del parlante non aggiungere ad laddove la promiscuita delle differenze puo confondere le quali alla chiarezza imporla piu chiari e dicesi e di questa e fig., non fa propriam. equivoco il dire; ma quando la voce che pare potersi leggere risica d esser presa sensi promiscui ; e cio in viene o dal significalo che anche troppa, segnatam. in senso segno, o pronunziarla o dello una specie di linguaggio), non dicesi e dell uomo e o puo essere di doppio significato e vario, costrutto, / equivoco i significali delle voci. Puo una proposizione essere ambigua quanto all intendimento, e anche quale sia determinato l intendimento, vocaboli, perche indeterminato, senza ch e siano equivoci. Poi l ambiguita cade propriam. su due sensi, l equivoco anco su tre e piu. Questo e termine piu specialm. gramm. [Cont.] Picc. A. Inslr. filos. 127. Ogni volta e piu sa di fr., equivoche, cioe o pare anfibologia concerne il diremo che venendone per questo la definizione oscura non sari ella huona. 2. Perestens., d un intera proposizione, inquanto dislinguere. E in Capell. e quella e usata in modo e vera e propria diffinizione, da una definizione equivoca della riflessione, dicendola facolta di non equivoci, in IL, dietro e operazioni dello spirito, nel lutto, o nelle parti, senza nulla apparisca distinta. E per estens., 6. (C) Questa non equivoco. (Rosm.) 11 Locke ci non essendo univoca, ma equivoca, cioe analoga la pronunzia, la solamente Linguaggio / equivoco e una falsa analogia, cioe mal veduta grafia, la forma materiale delle le non buono. Senonche de Segni e veduto di sopra, non e univoco, ma equivoco. [F.T-s.] Tass. Disc. Poem. er. 1. Genere equivoco. (Non equivoco il genere in se, ma equivocamente usalo il vocabolo che [t.] Lezione equivoca, in un denota.) lo codice, e quella che presenta una voce stessa e presa o in due modi diversi, o, per estens., due interpretazioni diverse, a eausa d un di Voce. V. anche il [t.] Equivoco l la cui confusione o incertezza, piu de vocaboli Uomo equivoco (che dice piu e ne indicano l intenzione lascino luogo a scambio d idee, si che l intenzione essere interpretata diversamente ; massime esse. Varch. Lez. anco discorso intero discorso, quando due a volontaria o no, dia luogo a sospetto, segnatam. nelle cose mar. e EQUIVOCO. [T.] Agg. Per estens. (giacche Locuzione, che segno, e ogni segno, del ambiguo il senso de e parte d scriverla. Quindi (vuol dire analogica : ma da, o dalla forma del sia fatto dall uomo o lo porgan le cose. [t.] Col Non dice piu che la sempl. negaz., dice evidenza le si equivoco, ma Equivoco idee e ha modi s rivolgere l attenzione alle sensazioni ai Fr., s abusa. Il popolo nel senso medesimo a piu belli. S. Piu abusivo, che nella definizione sono parole il dire Azione equivoca, per Di dubbia moralita, anzi piuttosto sospettabile in male. Piu abusivo ancora, Mestiere equivoco, che ne reggono il senso di dubbio, e pare che dica men di sospetto); ma per essere appunto titolo equivoco puo suonare anche peggio. Meno impr. sarebbe Fama equivoca, giacche qui riviene l idea di Linguaggio e vocabolo di doppio senso. 3. Sost.