GERUNDIO. [T.] S. m. T. della Gramm. lat., passato suo scopo, puo riguardare il Lat. lo definiscono Modo di verbo che sollo forma attiva ha senso passivo, che talvolta tien vece di un infinitivo. Buommatt. Tratt. 14. cap. 1. (Man.) Gerundio e una significazione ; perche non solo l accidenti di nome. — Direi piuttosto : E un modo participiale, Potere ; tra Possibilita e o il passato o il futuro, ma il principio o hujusmodi, cum dicimus legenda proficit, dell azione: in quanto concerne il principio, puo tener del presente e del passato ; a fare o Essere, e il fine, cioe il termine o- convenienza inlell. o mor. psr eslens, alla nostra. I futuro. Differisce dal Supino, in pero si fanno i Latini del loro vani, giacche il Supino concerne segnatam. il termine 2. 25. E vidi altrui, Gustando (essendo gustato, a E forse viene dal Gerere vices d altri modi parecchi. Lo stesso Diom., Usurpativa species est il fine o il mezzo idest dum lept. — Forse la desiti. endo non e o Legendorum, traditesi coll infinit., gli ani. Lat. dicevano endo, indo, indu ; onde Endoperator, per Imperator, e nell ani, E anche qui trovo confermato nel /»¦., lo scambio dell eli per in. E il senso yen. che ha la partic. In, denotante quiete e moto, s applica bene alla generalita del gerundio. E la declinabilila della quanto puo aver di sbagliato quelle lingue che fanno declinabili tutte le voci, anco le particelle ; e anco gl lt. da particelle derivano nomi e verbi. Segnatam. nella forma Legendo, mihi conligit valetudo, nella desin. rimasta agl It. sentesi il valore dell in, onde gl lt. lo ripetono, come si fa d altre partic. ch entrano in composizione d un vocabolo, e gli si premettono tuttavia. D. 2. 5. Va, ed, in andando, ascolta. — Ma ilpiu com. e senza l In preposto. D. 1. 10. Si mosse, e poi, cosi andando, Mi disse... — Quando i Lat. dicono Legendi caussa veni, o Ad iegcmlum, che la partic. In, che Per leggere, Delle passiva e colla preposizione in, virg. Inter agendum, Tra il condurre, Tra il fare. il., nonche nel provenz. e il principio rosminiano della relazione che e tra 5. t usano fine o il Dovere e per la fiamma andando (andanti). presente Necessita desin. rammenta la proprieta di del gerundio diventa aggettiva in Orrendo, Tremendo, e sim., che i. (C) Fa piu tosto orrore, E salendo, altrui dismala (fa sempre onde la desin. D. dell azione, [t. ] 169. (C) l Greci e ha sia meglio serbata a mera possibilita, endo a necessita dell azione o il 2. Queste avvertenze correggono e Liberta. Quindi la forma il seg. del Varch. Ercol. non quanto e declinabile, e gli Ebrei non hanno gerundii, e i Toscani n hanno credendo oltrarti (presumendo avanzare nel fornisce nella sillaba do, del geriiiidii sai. (Forse in senso e piu leggiadramente, che non che questa non usi piu del verbo che non riceve Dar ne gerundii. Volg. Impazzare. cose d;i leggere. E il e senza, come i Latini; ma ancora in questa guisa : egli mando dicendo ; colui lo mando pregando. [t.] Anche Servio notava che il Gerundio Ita forma ora alt. ora pass. La prima in Virg. Cantando tu illuni?... (vicisti). La seconda, delle Bucai, anch essa: Cantando rumpitur angnis. — Anco nell alt, talvolta sta per il pass.; ma a modo d eli, puo intendersi per un sempl. attivo. D. 2. 13. Lo monte che, atto a destare orrore ; men reo e quindi buono) Quanto piu si sale. Petr. San. Frutto che le piaghe spirti lo chiama Modo participiale. gustarlo), affligge piu che non conforta. 3. In luogo del part. pres. [t.] endo scambiasi coll altra ibile, Moni, il che concerne non il Non e da credere modo fr., che anco i Lat. usavano il gerundio in luoghi dove potevasi il part. 4. [t.] Dante non teme d accoppiar due gerundii non congiunti da partic, ma stanti ciascuno da se. quando questo, nonche nuocere all evidenza, le giovi. D. 2. 13. A l Aver in quanto la Vedendo altrui, non essendo venuto. E 3. 24. Cosi benedicendomi, cantando, Tre volte cinse me. £32. Ne forse (acciocche non) tu t arretri Movendo l ale tue, solamente uno, cioe quello che vero e nel bene, tu non retroceda), Orando, grazia convien che s impetri. ine pareva, andando, fare oltraggio, in voce attiva e (C) [t.] Forse equivoco del Dare in gire le. [Val] Fag. Him. 6. 217. Tu non m hai a far dar ne gerundii. =Cecch. Stiav. 1. vale E da aversi in de passivi, Che de quale si servono molto piu, di cel. sim.)