Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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GRATTARE

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



GRATTARE. V. a. Stropicciare, e Fregar la pelle coll unghie, colui pento, buono e non al Re. Gal. Sist. Ignoranza suono imit., come Graffiare e sim.; senonche la F pare che s affondi piu della T. Legg. Bwgund. Cratare. Ajf. anco a Radere, Atterere, e algr. Xa/sarra. = Buon. Tane. 3. 12, (C) P. Che si Fondamento dell invita, vostra ambizione. po Je rene, Spruzzarle il viso coll aceto forte. il collo torto, onde sono 64. (C) 8. iV. pass., anche come pazzo, Che bel nuovo, suo padre sia stato e quel partito Che il ventre al fondo sodo. bisogno si gratta propriamente : e gratta sia, e dicesi tanto al proprio, che per la minestra. — Grattare Dant. Inf. 30. (C) L una giunse a Capocchio ; *ed in sul nodo Del collo l assanno ; sicche, tirando, Grattar gli fece da alle pene un poco Malm. 1. 2. Acciocch io possa correr questa lancia, Dammi la voce, e ti attenderesti a grattare il Grattare gli orecchi, o sim., fig. Adulare, Parlare secondo l umore gratlar la dove pizzica si dice del 310. (C) Ma cerchera la gente maestri e predicatori secondo l appetito loro, e che grattili loro il pizzicore degli orecchi, cioe che dicano loro cose[ che desiderano d udire, a diletto, non ad utilita. (Corrisponde al luogo di san Paolo: prurientes auribus.) Dav. Scism. 31. Io solo fui, 78. 4. (Man.) Chi ha e sarei di non si sente ; e grattare gli 78. La Malizia e l Fam., anzivolg., L uffizio del Piombo... se un altro comincia orecchie, e col gonfiar la Se ne gratta il capo Car. Lett. ined.i. 247. (Mi.) Potete pensare se m avete grattato. i. Grattare i piedi Celi. Vit. 1. 253., (M.) coloro, che per parer buoni, fanno intorno alle immar/ini sante EN. ass. Frane. Sacch. Rim. chiamati Grafliasanti. Bocc. Lett. Pin. Ross. 274. (C) Con l andar grattando i piedi alle grattare; granare, ovvero carucciare,...16. (Mus.) la rognajto sim., fig. Offendere, 2. Nell ozio . 22. (C) Io direi anche, ma i temo ch elio Non s apparecchi a grattarmi il corpo alla cicala. 13. 3. 23. Venga chi vuol ch io gli gratti la rogna. Malm. 11. 11. Che dovendo a Baldon o pentito o anco d battaglio, e questo fu il saluto. 6. E N. ass. e fig. Dant. Par. 17. (C) E lascia pur grattar dov e la rogna. Bui. ivi. E lascia pur grattar dov e la la pancia, ma io non pur doler chi il dolce non s acquista, Grattar tigna..., Alzo il impensierito, Pass. Trattar delle materie, nelle quali canz. e non me ne a cui si discorre. (C) Coll unghie gratto e strigghio ass. Bern. Ori. 3. 9. 19. (C) Che, per grattarsi, s ha a dolere. 7. [t.] Grattarsi, ass. fam. Stare senza far nulla. [t.] Prov. Tose. 281. Mentre il cane malamente. Si vogliono questo: cioe sapere triare, pigri.) 9. [Val.] Far segno di dolore grattandosi. Pucc. Cenlil. 9. 24. Veggendo questi a poco stallo I Pisani a consiglio, ognun dice, i coltellini, s usa Grattarsi la testa. a ingrassare, col mangiare e di disperazione grattandosi il capo. Fortig. Biccinrd. 11. 43. Chi ha da dare si gratta la testa. Piu coni. Grattarsi il capo. [t.] Grattarsi il capo (di il gusto di chi ode. e di chi cerca uno spediente e pena a trovarlo). Piu volg. Grattarsi la pera. Hor. Caput scaberet. = Lor. Med. ha gusto e premura per trarne il pizzicore. (Fanf.) arte, e di tutti questi ass. poi. 11. Grattarsi la pancia, fig., vale Starsi in ozio. Sen. Ben. Varch. 4. 13. (C) Attendere Far segno di dolore o grattan la panza. — Benv. i quali sono pallidi non per altro, che per non fare esercizio mai, standovi sempre in continovo ozio a grattarvi (come si dice volgarmente) la pancia. Ar. tur. 38. 5. Poi nel di sollazzo. o Far male. Uant. In/ immerso dir male. (V. Cicala, § 1. 5. Bisogna che simile-Mente rispose egli, per questo e suo avolo A grattarsi la pancia. (Tom.) Stare a grattarsi il ventre; Non far nulla. [Val.] Fortig. Bicciard. 27. orecchi [t.] Germ. Kratzen. Ma e Stanno nel lardo e si col bere, i vostri corpi, alle dipinture, di Venezia grattata sopra di a darlo a io te lo dessi, tu grattami la pancia. 3. corpo. E 254. Vostra Santita sul fare del persona, e qualche virtuoso, che lo meriti, e non a qualche ignorantone, che s attenda a grattare il corpo. 12. Grattar il corpo alla cicala, moda provero., vale propriamente Provocare un linguacciuto a abbominoso e tetro. E Cass. 4.) Varch. Ercol. 81. (C) Quando uno si sta ne suoi panni senza dar noja a vostra grazia col gradarvi l per qualche cagione a morderlo e offenderlo di parole, se colui e uomo da non si anche Grattugiare. (Fanf.) [Cont.] Auda, per rendergli, come si si gratta. 10. [Val.] dire... la pancia, Fregare, Stropicciare comunque la tigna. Bern. Ori. 1. [A.C5n.] Grattare la pancia. 278. Si vuole insinuare nella § preced.; Stimolare altrui a parlare. Tu mi gratti rogna, cioe : e lascia ho voglia di far ciarle. 14. Grattare vale lasciare malmenare e bistrattare, ma Prat. spez. 193. V incorporare la cerusa si dice di fara bene... un setaccio di pelo grosso, e non quella che viene da Genova, che e mezza gesso. [G.M.] Grattare il cacio per simil. e per metaf. il pane. — Grattare del limone, del cedrato per condire una vivanda. .15. (B.A.) Baschiare. Centi. Cenn. pag. 5. (Mt.) puo far? A. Grattarle un E detto lavori di mano principio, e il disegno e il colorire. Queste due parti dice di strumenti via. (Ai ovvero macinare... dipinture. o. Grattar la tigna, [Ross.] Grattare uno stromento vale Suonarlo si gratta, la lepre va a corda come la chitarra, ecc.