bill., che sollevano l affetto Conversare con donne amorosamente, o anche a mero diporto. Non in questo e nel senso il Salviti. Ami. Fier. Buon. 406. — Provenz. Doinneiar ; Spagn. DoiTear; Fr. ani. Donoier. (Gli.) (Nann.) Gloss. Provenz. Cum ilominabus loqui de amore. farfallone, dall uno all cose corp. Dillam. 3. 0. di leggiadro. Grazia che donnea Colla liberti, 2. 244. (Man.) — anco in prosa, senlendone forse il bisogno ; Andare, Slare a diporto ; 12. o Fare il galante o E (Gh.) Essere donnaiuolo : vola, come Dant. — Alcuni mod. l de tre. 2. t Trasl. Dalle nel verde i ne dicevano n. umano alle cose spirit. e celesti. D. Par. 24. fi) La Lio. Moti. (C) Bini. ani. mente, la bocca ^ aperse (a professare la fede). Cosi la poverta e lonna e sposa di Francesco d Assisi (D. 3. 11.). E 27. La mente innamorata, che donnea Con la mia lonna sempre, di ridure (ricondurre) Ad essa gli occhi piu che mai aidea. t Altra fig. sim., ma di altro hanno Donneare a guisa 221. (Gh.) Vedemmo... Torreggiar Lucca D un colle che si E donnearsi con Arno e con Sercbio. [t.] D. 3. 31. a guisa l un boschetto, specchia nell acqua •orrenle, quasi per vedersi adorno Quant come spiega dell Amoreggiare, lo fioretti opimo. Coni, e l imag. sim. di Vagheg;iarsi.— Abbiamo qui Donnearsi ri fi., come dicevano Intendersi per Amare. i Nel altro che Fare all amore Giano appresso a donnear mi 79. 207. (Gh ) Fue legge meglio Dominar: ma anco di donne con uomini, donimi laminano quando non siano dominati. 5. a donneare, mostrargli loro giojelli gen., e vermueiile dice Dillam. 1. l inverso di Sollazzarsi, che piglia senso amoroso. Nov. ani. (me Boma) prese ; altri alla icsinea (desinare) ; poi, levate le tavole menarollc(lo menarono) t Per estens. Conversare in e loro camere e loro diletti. Iiim. uni. Lapo degli tua i. 40. (Gh.) usalo E e Servir donne, e imag. t DOMVEAIlti. [T.J V. i dominatori donneano, e i quasi per rammentare che Domina e Dominus stanno insieme di casa; e che sovente la Domina e piu che Dominus, il Dominus men che Domina.