ACCUSATORE. [T.] S. m. ; per la quarta parte si presenta o come parte offesa o in nome dell offesa societa, al tribunale e chiede giustizia. Ar. Far. i. 64. almeno dalla legge e chiamato 8. 100. (C) S applichino (le condannagioni pecuniarie) per la quarta parte Tose. 85. La coscienza vale manifesto che sia verb. Da Accusare. Colui che a chi giudichera. Buonarr. Pier. suo imperio. [Val ] Tasson. ne fu accusatore. Vili. G. 137. Fece nascere falsi accusatori che Arrigo gli volea fare rubellazione di Legg. Segner. Mann. Man. 1. Secch. rap. 10. 65. E manda un uomo suo, ch a Titta dica Quel che gli fa saper l accusatore. [t.] Accusatore pubblico, Che nelle cause criminali tiene, d uffizio. Del giudizio divino. Tose. a tenere la parte d essa legge, e pero, mancando accuse private di fatti a quella contrarii, prende questo ministero o Castigl. Cortig. 258. lOi. 2. 11 Bargello, che 2. (C) Vedra gli accusatori, in gen. Magai. Leti. fam. coscienza. Strat. Mor. S. Greg. volg 130. (C) Si vedra il peccatore apertamente nella presenzia del sentenziatore, e dentro da se si sentira la propria coscienza per accusatore, [t.] Prov. all accusatore, essendovi, segreto o segrete reita. Indizi accusatori. 2. mille testimoni. Per estens. [t.] Il luogo, il tempo sono in tale o tal caso e per Chi incolpa udira e accuse. Della 2. 8i. 3. Di cose intell.; per Censore accusatori di per mille accusatori ; ma sempre in senso di severita. Salvili. Pros. Rim. 171.